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Che significa Massoneria regolare?

 

È necessario spendere qualche parola sul problema della “regolarità” (si veda anche sotto la voce “Altre Obbedienze”).

Non esiste una “Super Massoneria Internazionale” o un “Direttorio massonico” che governi le varie Massonerie del mondo, ma esistono associazioni e collegamenti tra i Grandi Orienti o Gran Logge di alcuni Stati che si scambiano un mutuo riconoscimento.

La Gran Loggia Unita d’Inghilterra, forte della sua pretesa priorità storica (peraltro discutibile), si è sempre proclamata Obbedienza madre con l’autorità di conferire il riconoscimento di regolarità alle altre Obbedienze. Questa posizione fu subito contestata dal Grande Oriente di Francia, paese in cui esistevano Logge fin dal 1661, e da altre Obbedienze europee.Si sono così create nel tempo, sia pure in modo non netto, due correnti: una cosiddetta ”dogmatica”, legata alla tradizione inglese, e l’altra cosiddetta ”liberale” ispirata alla tradizione francese.

Nell’ambito di quest’ultimo filone, nel 1961 venne creato il C.L.I.P.S.A.S., raggruppamento internazionale di Obbedienze liberali, con il compito di: ricercare in comune, tenendo conto di tutte le tradizioni, di tutti i riti, di tutti i simboli, di tutte le credenze e nel rispetto della libertà assoluta di coscienza, le condizioni che determinano la qualifica di massone. 

La “regolarità” è pertanto relativa all’ambito del proprio raggruppamento. Sicché, ad esempio, il Grande Oriente di Francia, la più antica, numerosa e storicamente importante Obbedienza continentale sarebbe “irregolare” per la Gran Loggia d’Inghilterra.

Per quanto riguarda le Obbedienze massoniche italiane, non ci addentriamo nelle polemiche dei riconoscimenti accordati, non accordati, mancati, ritirati od altro.
Basta visitare uno dei numerosi siti web delle varie Obbedienze per rendersi conto di quanto spazio, spesso, venga impiegato per vantare requisiti di “regolarità” e, soprattutto, per stigmatizzare con stile spesso intollerante, saccente e sprezzante l’altrui presunta “irregolarità”.

E’ avvilente constatare quanto spesso si privilegi l’apparire sull’essere: la “regolarità” non è un fatto burocratico, non si certifica con il riconoscimento di una Gran Loggia autoproclamatasi depositaria della Verità. L’unica vera “regolarità” altro non è che la costante fedeltà ai principi morali, ideali, filosofici e spirituali della tradizione massonica.

Invero, i riconoscimenti e le polemiche con essi connesse possono essere considerate ombre che accompagnano la luce.A noi interessa maggiormente che il cammino della luce massonica segua i sentieri della autenticità fraterna cosi da condurre alla civiltà dell' amore.