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Cosa differenzia le varie "Obbedienze"?

 

Nella numerosa schiera di Obbedienze italiane piccole, medie e grandi, viene spontaneo chiedersi cosa differenzi l’una dall’altra.

Senza ovviamente prendere in considerazione quei gruppi sedicenti massonici, ma finalizzati a scopi ben più profani, tipo l’ambizione, lo sfruttamento economico dell’altrui buonafede o della “sensibilità” ad altisonanti titoli cavallereschi, o peggio la creazione di gruppi di potere, si potrebbe affermare che, almeno in teoria, tutte le Obbedienze veramente “massoniche” tendono agli stessi obiettivi (di cui si è fatto cenno in uno dei paragrafi precedenti) e quindi le differenze sono nello stile e nei metodi di interpretare tali esigenze.

In sostanza le varie Obbedienze possono distinguersi l’una dall’altra per la maggiore o minore propensione a privilegiare l’aspetto filantropico rispetto a quello etico-filosofico, o l’aspetto politico-sociale rispetto a quello culturale o spirituale. Vi sono poi le differenze, cui prima si è fatto cenno, tra un’interpretazione “dogmatica” ed una “liberale”; c’è infine chi considera la Massoneria un “club di servizio”, chi un “circolo accademico”, chi una “associazione cavalleresca”, chi una “scuola esoterica” ecc. ecc. 

Non va infine dimenticato il fatto che le varie Obbedienze Massoniche sono costituiti da esseri umani, che si organizzano come ritengono opportuno; né c’è da meravigliarsi se, a volte, l’imperfezione umana prende il sopravvento oscurando con incrostazioni e contaminazioni la luce e la purezza degli ideali massonici originari.

Si rischia così di perdere di vista i veri obiettivi quando l’Obbedienza si riduce all’ambizione di altisonanti titoli, alla ricerca di riconoscimenti, a cerimoniali fini a se stessi, ad ampollose esibizioni, ovvero alla ricerca di inserimento nel potere economico e politico, alla ricerca dei grandi numeri per l’equazione: tanti iscritti = tanto potere.

È pertanto necessario tornare continuamente, senza esitazioni e compromessi, alle radici più profonde e più pure della Massoneria in generale e dello Scozzesismo in particolare.  

Va aggiunto che l’ininterrotto filone del pensiero massonico - su cui si basa in sostanza l’attuale cultura occidentale - pur nella perenne validità e nella saldezza dei suoi motivi ispiratori e della sua tradizione simbolica e rituale, avverte, oggi come nel passato, l’esigenza di un confronto critico con le nuove emergenze e le nuove sconvolgenti realtà della società attuale e, più ancora, della società futura.

Pur nella convinzione che le profonde motivazioni dell’essere umano sono sempre le stesse nel mutare degli scenari, delle culture, delle civiltà, resta però il fatto che sconvolgimenti così profondi, come quelli attuali, non sono stati mai vissuti dalla civiltà umana. Di qui l’esigenza non già di “adeguare” la Massoneria ai nuovi tempi - quasi si trattasse di restaurare un vecchio edificio per renderlo idoneo ai nuovi usi e alle nuove esigenze che si presentano - ma di “pensare” alla “nuova Massoneria” come forza propulsiva delle nuove idee e delle nuove esigenze dell’Umanità del futuro.

Se ancora è lunga la strada da compiere per quei popoli che ancora si trovano sotto la schiavitù o della miseria o della mancanza di libertà o del fanatismo religioso, non bisogna dimenticare però che nel “libero” e “opulento” mondo occidentale si sta diffondendo un’altra più pericolosa schiavitù e cioè l’imperante torpore del consumismo, la “divinizzazione” del benessere a scapito di un impoverimento culturale e morale delle coscienze. 

Scopo della Massoneria, oggi come nel passato, è dunque quello di “rimpadronirsi” del futuro, di non lasciarlo passivamente in mano a quelle forze (l’economia, il liberismo sfrenato, la globalizzazione esasperata, il consumismo) che certamente hanno come obiettivo non già il miglioramento dell’umanità e la crescita materiale e spirituale dei singoli esseri umani ma solo quello egoistico dell’interesse o di singoli individui o di gruppi di potere.

Così come avveniva nelle Logge massoniche del secolo dei Lumi, bisogna tornare a fare della Massoneria, il crogiolo delle nuove idee, il luogo privilegiato dove progettare la società del futuro, dove sognare la nuova società umana.

La costante aspirazione ed il quotidiano lavoro della nostra Obbedienza sono indirizzati su questa direzione.

Con riferimento alle più pure origini dello Scozzesismo, intendiamo contribuire alla costruzione della Massoneria del terzo millennio per soddisfare le esigenze di spiritualità, di progresso, di rispetto della dignità umana, di arricchimento culturale e spirituale dell’Umanità futura.