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Perché la Massoneria in Italia è così temuta e vilipesa? ……..

 

Alla fine del secolo scorso uno scrittore sensazionalista Leo Taxil, ex massone, pubblicò e vendette serie di libri nei quali assieme a notizie assolutamente vere introduceva notizie false atte a dare un aspetto deteriore della Massoneria, creando sensazione e quindi interesse. La tecnica era antica: Alessandro Magno la usava per spargere terrore e paura nelle terre che stava andando ad occupare. Ora è facile notare che, generalizzando indiscriminatamente casi particolari, insinuando ed enfatizzando, distorcendo un caso singolo, si ottiene una esplosione di "neo‑taxilismo", tanto più potente in quanto i mass‑media fanno da colossale cassa di risonanza. Di fronte ad una mastodontica campagna stampa ed ad una mobilitazione dell’opinione pubblica, purtroppo la massa è portata adaccettare senza critica ogni rivelazione sensazionale, scambiando per oro colato ogni informazione anche leggendaria. Non sempre tuttavia chi sospetta una diversa verità sotto il cumulo di tante leggende ha modo di dirimere il dubbio.Quando la storia si fa cronaca occorre adottare, per capire, una legge fondamentale: "non dir nulla di falso, non tacere nulla di vero". La verità si dovrebbe cercare solo attraverso documenti criticamente vagliati.

Nelle rivelazione, che Leo Taxil iniziò a fare nel 1885, fu coinvolto un dottore della chiesa S.Teresa di Lisieux e il Papa Leone XIII.Essi appoggiarono la “sacra denuncia” del Taxil promovendo crociate contro la Massoneria e addirittura la fondazione di vari gruppi antimassonici tra i quali i cosiddetti Cavalieri di Colombo, laici dedicati al solo scopo di combattere la Massoneria. Leo Taxil divenne famoso e ricco con la pubblicazione dei suoi volumi con i quali descriveva al popolo le malefatte dei Massoni, del Palladismo e della sua gran diaconessa Diana Vaughan, delle opere nefaste di Albert Pike e del suo successore Adriano Lemmi e del loro preteso satanismo.

Fu in una famosa conferenza stampa tenuta il 19 Aprile 1912, presso la sede della Società Geografica di Parigi, che lo scrittore Leo Taxil, alla presenza dei giornalisti dei diversi paesi, e soprattutto di religiosi anche delegati del Nunzio Apostolico e dell’Arcivescovo di Parigi, denunciò che il castello costruito nei suoi libri sulle nefandezze del popolo massonico erano frutto della sua fantasia.

Durante il dominio nazista si diffuse un clamoroso documento, poi riconosciuto falso, dal titolo: I protocolli dei Savi Anziani di Sion che presentava l’idea di una congiura ebraica per la dominazione del mondo. Pubblicato per la prima volta in Russia nel 1905, venne ristampato tradotto e distribuito in tutta l’Europa.La Massoneria era accusata di essere lo strumento con il quale gli ebrei avrebbero dominato il mondo: non meraviglia quindi la successiva persecuzione degli Ebrei e dei Massoni. L’idea era presa a prestito da un famoso trattato dell’AbateBarruel del 1797 nel quale si derivava la Rivoluzione Americana e quella francese da complotti massonici.

Dunque ecco alcuni misteri della vilipesa Massoneria, segreta e misteriosa. È chiaro che per le scomuniche della Chiesa dei primi anni, per la persecuzione dei governi assoluti contrari a concedere le libertà fondamentali, per le persecuzioni naziste e poi fasciste, per lo sparlare di politici e fondamentalisti religiosi nel dopoguerra, molti Fratelli non desiderano e continuano a non desiderare alcuna pubblicità sulla loro adesione all’Istituzione Massonica.

In anni più recenti la Massoneria è entrata nell'occhio del ciclone ed una pioggia di accuse si è scatenata contro di essa per via delle questioni connesse con la Loggia P2.  Tale Loggia voleva ricollegarsi alla Loggia “Propaganda” (se vogliamo P1), fondata nel 1887 e destinata a raccogliere personaggi che per l’importanza nazionale delle loro attività era bene non fossero mescolati con le comuni Logge (fra i suoi iscritti Francesco Crispi, Giousuè Carducci, Aurelio Saffi, Giovanni Bovio).

Negli anni 70, nell’ambito del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, sorse laLoggia “P2”, loggia “coperta”, senza connotazione territoriale e amministrata dal 1977, in modo non precisamente massonico, dal suo Maestro Venerabile Licio Gelli. Si dice che la Loggia si fosse dato il compito di iscrivere in modo “coperto”, cioè all’oscuro dei rimanenti iscritti, personaggi che per la loro posizione politica e sociale non sarebbero mai entrati nelle Logge ordinarie, ma principalmente si dice che tale Loggia fosse completamente sfuggita dal controllo del Gran Maestro, snaturando in tal modo ogni ideale massonico.

La P2 e i suoi innumerevoli iscritti (piduisti), a volte neppure coscienti né della loro iscrizione e nemmeno del senso dell’organizzazione Gelli, si trovarono invischiati in una struttura più legata ad interessi politici e a discutibili uomini d’affari che non agli ideali massonici, usati per loro come specchio per le allodole.

Sulla base delle varie accuse mosse alla P2, dal Golpe Borghese alla “Rosa dei venti”, dall’affare Sindona al Banco Ambrosiano, dal traffico di armi a sospetti legami con i Servizi Segreti, a connivenze con la Mafia ecc. ecc., nacque una grande inchiesta parlamentare che condusse alla promulgazione di una legge sulle associazioni segrete in attuazione dell’articolo 18 della Costituzione Italiana, a seguito della quale venne sciolta la Loggia P2.

Le deviazioni di questa pseudologgia, furono il pretesto per un attacco indiscriminato nei confronti dell’intera Massoneria.

La Commissione Parlamentare presieduta dall’On. Tina Anselmi, personaggio dichiaratosi più volte avversa alle idee massoniche, ha raccolto 106 volumi per circa 100.000 pagine con documenti e materiali senza un organico sistema di valutazione ed ordinamento. Così i lavori della Commissione hanno prodotto più confusione che chiarezza scatenando una indiscriminata campagna antimassonica, sostenuta da alcuni partiti e dai media e tale da provocare  l’intervento della Federazione Internazionale dei diritti dell’Uomo.

Una successiva grande indagine scattata a metà degli anni ’90, pur non dando luogo ad alcuna incriminazione delle strutture o dei vertici delle stesse, e quindi conclusasi nel nulla, ha tuttavia ulteriormente contribuito a gettare cattiva luce sulle strutture massoniche italiane.

Montature giornalistiche volte al sensazionalismo, ambizione e desiderio di protagonismo di alcuni elementi della magistratura, astioso rancore ideologico di alcuni ambienti fondamentalisti hanno così, anche in tempi recenti, continuato ad alimentare nella pubblica opinione una visione negativa dell’Istituzione.

Tanta intolleranza nei confronti della Massoneria non meraviglia più.

Oltre due secoli fa, a proposito dell’Associazione dei Liberi Muratori, il filosofo Johann Gottlieb Fichte, scriveva: “…vien perseguitata nella maggior parte degli stati, … colpita dal bando di due pontefici, dappertutto gravata delle accuse più contraddittorie; e sopra di essa si getta ogni sospetto che sia odioso alla gran massa e attiri l’odio di questa…”.