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Le caratteristiche
del Rito Scozzese
Antico ed Accettato

 

 

 

 

 

 

 

Il Rito Scozzese Antico ed Accettato, basato sulle Grandi Costituzioni del 1786 attribuite a Federico il Grande, nacque con lo scopo di unificare, in un organico sistema, i numerosi “Riti” sorti, durante il XVIII secolo, soprattutto in Francia ed in Germania.

È detto “Antico” perché derivato dall’antica Loggia di Herodom di Kilwinning e “Accettato” perché accolto dalle varie nazioni del mondo e regolato dalle costituzioni di Federico II.È il Rito più importante e più diffuso nel mondo.

Il Rito Scozzese Antico ed Accettato attinge elementi da varie Tradizioni - l’Alchimia, la Cabala, l’Ermetismo, il Rosacrocianesimo, il Templarismo, ecc. - che propone allo studio dei suoi adepti nell’intento di stimolarne lo spirito di ricerca e la formazione di un pensiero sempre più evoluto.

Per la complessità e la varietà dei Gradi, per mezzo dei quali evolve il cammino di perfezione, il Rito Scozzese Antico ed Accettato può definirsi la massima espressione iniziatica dell’età moderna, depositaria di una Tradizione che persegue la Conoscenza attraverso il miglioramento progressivo dell’adepto. Il perfezionamento interiore resta, infatti, l’obiettivo principale della ricerca del Libero Muratore che a prendere coscienza delle più alte problematiche relative alla Vita, alla Morte, alla Società, all’Universo, al Divino.

La definitiva codificazione del Rito Scozzese Antico ed Accettato si ebbe con la fondazione del Primo Supremo Consiglio del mondo avvenuta a Charleston il 31 maggio 1801, ad opera di John Mitchell (Primo Sovrano Gran Commendatore), Frédérick Dalcho ed il conte Alexandre François Auguste de Grasse-Tilly.

Quest’ultimo, insieme ai FFr:. Paul Vidal, Pyron, Renier e altri, fondò a Milano, i 5 marzo 1805 il Primo Supremo Consiglio d’Italia (l’atto costitutivo è riportato alla voce “documenti”).
 
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Con il termine “Scozzesismo” si indica un modo di intendere la Massoneria che si estende non soltanto ai “Gradi superiori” ma anche ai tre Gradi simbolici.

Storicamente la Massoneria Scozzese veniva qualificata come “aristocratica”, “di impronta cattolica”, di “origine cavalleresca”, per distinguerla dalla Massoneria di stampo “Inglese”, qualificata come “borghese”, “di impronta protestante” di “origine corporativa”.

In estrema sintesi, si può affermare che ciò che caratterizza attualmente la Massoneria Scozzese è la sua maggiore propensione alla speculazione filosofica ed iniziatica, alla ricerca interiore, superando così i limiti di un chiuso razionalismo di stampo illuministico, circoscritto alla semplice propugnazione di valori comportamentali, etici e filantropici.
 
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Il Rito Scozzese Antico ed Accettato comprende, in “un unico corpo rituale”, i 33 Gradi Massonici. È, però, universalmente adottata la consuetudine di distinguere i primi tre Gradi, i cui Lavori si svolgono nelle Logge simboliche, da quelli Gradi successivi, o “Superiori”, i cui Lavori si svolgono nelle rispettive Camere Superiori.

In diverse “Obbedienze” la gestione delle Logge simboliche è delegata alle Gran Logge Regionali o Nazionali, con un relativo Gran Maestro.

Per questo motivo si è soliti distinguere in:

   - “Ordine”, che si riferisce ai primi tre Gradi, detti anche universali, e che sono gli stessi anche per  gli altri “Riti”;

   - “Rito”, che si riferisce ai “Gradi Superiori” o “Gradi Scozzesi”, cioè quelli che vanno dal 4° al 33°.