Origini storiche e leggendarie del nostro Ordine
Le radici della Massoneria
Le origini mitiche e quelle veramente storiche della Massoneria sono
molto difficili da districare, poiché le influenze corporative, mistiche e
filosofiche che contribuirono alla sua formazione passano attraverso la
storia dell’umanità e dell’Antichità (persino della preistoria) fino
all’inizio del XVIII secolo.
Loggia «Brenno Bertoni» di Lugano (Revista massonica svizzera marzo
2005)
La storia propriamente detta della Massoneria come la conosciamo oggi
inizia quindi all’epoca della fondazione della Gran Loggia di Londra nel
1717, pur rimanendo indissociabile dalle sue origini sia mistiche o
leggendarie o storicamente verificabili.
La maggior parte degli scritti, soprattutto antichi, che parlano
dell’origine della Massoneria, il confine tra il mito e la realtà storica è
fragile e spesso infranto. Si possono tuttavia distinguere tre correnti, la
prima delle quali, la corrente mitica, è dovuta alla tentazione sempre
presente sia negli individui, sia nelle entità etniche, di darsi un’origine
antica o favolosa.
La seconda e la terza corrente si riallacciano più alla storia che alla
legg e nda, e, anche se talvolta le prove mancano, si può tuttavia affermare
che le antiche associazioni corporative o confraternite di mestiere,
particolarmente della costruzione, hanno avuto la loro importanza.
Altrettanto si può dire delle influenze mistiche e filosofiche dovute alle
relazioni medievali tra Oriente e Occidente, che diedero origine, tra
l’altro, alle scienze ermetiche dell’alchimia a della cabala, e della nuova
scoperta dei pensieri greci e latini tradotti nei monasteri, che annunciano
il Rinascimento con la messa in discussione della relazione dell’uomo col
divino, che si definirà pensiero umanistico.
Le radici mitiche
Certi autori non esitano a far risalire la fondazione della prima Loggia
Massonica ad Adamo; altri a Salomone, agli Esseni,a Gesù… e, in epoca
nostra, si è persino ipotizzato un’origine extraterrestre! Come dire quanto
siano nebulose le origini dell’Ordine massonico. Ma è opportuno
relativizzare. I dati storici esistono. Se è difficile accettare le
elucubrazioni di certi autori at t u a l i , è per contro comprensibile che
per gli antichi autori, non era consuetudine preoccuparsi di stabilire un
limite tra mito o leggenda e realtà storica. Basti pensare, per esempio,
alle famiglie nobili del Medioevo (Merovingi, Lusignani, ecc.) che non
esitano a darsi un’origine favolosa (mostro marino, fata Melusina, ecc.), o
r i gine che era perfettamente credibile dai comuni mortali. In quei tempi,
il religioso, la superstizione, il leggendario e la vita di tutti i giorni
erano strettamente intrecciati. Non è per nulla stupefacente che uno dei più
antichi manoscritti massonici conosciuti, il Regio del 1390, faccia risalire
la fondazione della Massoneria al celebre mat e m atico greco Euclide che
viveva ad Alessandria d’Egitto nel III secolo a.C. Non stupisce che
all’inizio del XVIII secolo l’intreccio tra mito e realtà storica appaia
ancora nelle prime Costituzioni della Massoneria moderna. Esse, p u bb l i c
ate nel 1723, fanno parte di una trasmissione iniziatica ininterrotta da
Adamo a Caino, indi dai Caldei all’Egitto (si ritrova Euclide), da Salomone
a Nabucodonosor, da Talete di Mileto a Pitag o r a , ecc. fino al XVII
secolo.
È interessante constatare, come lo sottolinea Daniel Beresniak, che
questa enumerazione delle origini mitiche riguarda l’insieme dell’umanità
conosciuta dagli autori della Costituzione del 1723. Come se, at t r averso
questi miti fondatori, gli autori avessero voluto esprimere l’universalismo
di una Massoneria che è di ogni epoca e riguarda tutti gli uomini.
La Massoneria operativa
Sin dalla più alta antichità, la costruzione di un’abitazione umana o
divina (tempio) assumeva un carattere sacro ed era oggetto di precisi riti
sacrificali che esigevano un’iniziazione.
I costruttori di queste opere si riunivano in confraternite nelle quali
la professionalità, la filosofia e il sacro erano strettamente legat i . Per
potervi entrare o esservi ammesso, il candidato doveva sottoporsi a una
iniziazione tanto ai misteri della professione, quanto a quelli relativi al
sacro. Vi sono tracce nell’antico Egitto e nella Grecia antica, ma anche
nell’Impero Romano: i famosi «collegia».
Con l’insediamento del cristianesimo nell’Europa occidentale, le
corporazioni di costruttori si mettono al servizio della Chiesa. Si devono a
queste « Confraternite» o «Gilde», nelle quali si riuniscono gli artigiani
«francmestiers » , costituite da uomini liberi, i cap o l avori dell’arte
romanica e gotica del Medioevo. In queste corporazioni di «franc-mestiers»,
la cui esistenza deve molto all’Ordine dei Templari, c’erano i «liberi
muratori» o m u r atori liberi (in inglese: free masons), che si riunivano
nelle «logge » ( Cattedrale di Strasburgo, 1276), una specie di officine
coperte accanto al cantiere. In Inghilterra, culla della Massoneria moderna,
il termine free masons è conosciuto soltanto dalla fine del XIV secolo. Ma è
nelle Logge inglesi e scozzesi che verranno accolti progressivamente dei
membri che non sono del mestiere: borghesi, nobili, eruditi. Ed è soltanto
verso la fine del XVII secolo che i non appartenenti alla professione furono
più numerosi in certe Logg e , per cui si distinsero le persone del mestiere
col termine di Massoni «antichi», mentre gli altri divennero i Massoni
«accettati » . Questi Massoni «accettati» portarono in Loggia le nuove idee
già fiorenti sin dal Rinascimento le quali marcheranno la nascita della
Massoneria moderna che, per distinguerla dall’antica, detta «operat i v a »
, si chiamerà Massoneria «speculat i v a » .
Misticismo e filosofia
La tradizione iniziatica della Massoneria è intimamente legata a quella
delle grandi correnti mistiche e filosofiche dei primi secoli della nostra
era, che videro la fioritura degli gnostici, dei neopitag o r i c i , delle
dottrine mistiche del mitracismo e dell’orfismo. I contatti tra filosofi e
mistici cristiani, ebrei e arabi del Medioevo, così come le relazioni tra le
sette fatimidi e ismailite e certi dignitari dell’Ordine del Tempio durante
le crociate, favoriranno la diffusione in Europa di queste dottrine,
raggruppate in una forma sincretica nell’ermetismo, nell’alchimia e nella
cabala. I grandi Arnaud de Villeveuve, Raymond Lulle e Roger Bacon si
recheranno presso gli A r ab i , nel XIII secolo, per studiare l’alchimia,
questa scienza ermetica che sarà l’età d’oro nei secoli XIV e XV.
È pure l’epoca di Dante, e della sua «Divina Commedia», precursore
geniale di questo periodo prerinascimentale chiamato umanesimo e di cui
Erasmo sarà uno dei capofila con Thomas More.
In seguito il Rinascimento vedrà nascere numerose associazioni a scopi
filosofici, impregnate di ermetismo, di cabala e di alchimia, dove si
distingueranno Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. Tra queste
associazioni, n ate da relazioni che i filosofi ermetici e alchemici intrat
t e n evano tra loro, la Comunità dei Magi, creata da Cornelio Agrippa, r
aggrupperà i maestri della ricerca alchimistica. Nei loro frequenti
spostamenti al fine di incontrarsi, questi sapienti e filosofi trovavano
asilo nelle associazioni Massoniche: si trova la loro impronta e quella dei
loro predecessori nel simbolismo ermetico che traspira per lo più dalle
opere dei Compagni fabbricanti di immagini, di Massoni e scalpellini, che
sono gli scultori delle chiese e delle Cattedrali medievali. Altrettanto
delle «dimore filosofali» con un senso alchimistico, messi in evidenza
all’inizio del XX secolo da un maestro in mat e r i a , il celebre e
misterioso alchimista Fulcanelli.
Massoneria speculativa
Pur essendo indissociabile dalle sue più lontane origini, la storia della
Massoneria, così come la conosciamo oggi, nasce all’alba del XVIII secolo e
più precisamente il 14 giugno 1717 a Londra. In quel giorno, dedicato a San
Giovanni Bat t i s t a , p atrono dei Frammassoni, quattro Logge di Londra
decidono di unirsi sotto la direzione di un Gran Maestro e si costituiscono
in Gran Loggia sotto il titolo di «Gran Loggia di Londra». La giovane Gran
Loggia acquista subito grande considerazione, tanto che sei anni più tardi,
nel 1723, data della ratificazione delle sue prime Costituzioni, accoglie
sotto la sua giurisdizione, almeno 45 Logg e . Nel 1730 conta 106 L o gge a
Londra e più di 40 in provincia. Verso la fine del secolo, nel 1787, si
contavano 529 Logg e , senza considerare, naturalmente, le Logge d’Irlanda e
di Scozia dove la Massoneria era presente ben prima del 1717. Dal 1751 si
produsse uno scisma che finì col dividere i Frammassoni inglesi in «Antichi»
e «Moderni». Gli A n t i c h i , che non avevano voluto aderire alla
Costituzione del 1723, si riferirono in maggioranza ai «landmarks» (regole e
obblighi) della Loggia di York, che pretendeva di esistere sin dal X secolo.
Crearono dunque una seconda Gran Loggi a , quella degli «Antichi», composta
per lo più da Irlandesi che si opponevano ai Massoni Moderni raggruppati
nella Gran Loggia di Londra. Un’altra opposizione si manifestò ancora con la
costituzione in Francia di gradi Massonici, detti gradi c avallereschi o
alti gr a d i . Questa opposizione contribuì tra l’altro alla creazione, in
Inghilterra, dell’Ordine dell’Arco Reale. La nascita di questi «alti gradi»,
e la loro diversità, introdusse presto nuovi riti, la cui applicazione non
poteva che contribuire a rafforzare ancora le divisioni in seno a questa
Massoneria nascente. La scissione tra Antichi e Moderni durò fino al 1813,
anno in cui l’atto di fusione delle due Grandi Logge divenne ufficiale e la
nuova Gran Loggia si diede il titolo di Gran Loggia Unita degli Antichi
Massoni d’Inghilterra (oggi , Gran Loggia Unita d’Inghilterra). Fu allora
deciso che nell’antica e pura Massoneria ci sarebbero stati soltanto tre
gradi (apprendista, compagno, maestro). L’Ordine dell’Arco Reale fu
riconosciuto e furono autorizzate le tenute dei Capitoli dei gradi
cavallereschi, ma a condizione che non influenzassero in nessun modo le
tenute delle Logge azzurre dei tre primi gradi della Massoneria
tradizionale. Infine, un anno più tardi, nel 1814, le tre Grandi Logge
d’Inghilterra, d’Irlanda e di Scozia firmarono un patto d’alleanza per la
pratica dei tre primi gradi.
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