Al di fuori della Tradizione e dei Principi Massonici sta il mondo
profano
Principi Massonici Generali Ancora attuali?
È chiaro che in un mondo che valuta l’uomo dal suo potere e dal suo
successo, ci vuole coraggio a scindere il contingente dal trascendente. La
Tradizione massonica questo ci insegna ed è sempre attuale se non si perde
di vista lo scopo: la ricerca della Verità delle cose, il costante lavoro su
se stessi e la Fratellanza universale.
Giancarlo Puccio, V.M.i.C. della Loggia «Il Dovere» di Lugano (Revista
massonica svizzera ottobre 2006)
Una risposta semplice in premessa: i principi massonici sono attuali
nella misura in cui ogni Massone ha ben compreso cosa implica essere tale.
Prima di iniziare l’analisi che il titolo ci propone è bene fare una
riflessione circa la Massoneria come Ordine, la quale si costituisce
istituzionalmente il 24 giugno del 1717. Da questo momento possiamo parlare
di «Massoneria moderna» poiché l’orientamento operativo precedente delle
corporazioni medioevali, dove vi era l’esigenza di custodire il segreto
dell’Arte, cambierà gradualmente in speculativo con una funzione
prevalentemente sociale. Questo orientamento sarà notevolmente favorito
dall’«età dei lumi», dove l’uomo si orienta vieppiù verso la ragione, verso
nuove forme del sapere e si distanzia dal fideismo medioevale che, comunque,
influenzerà ulteriormente la morale. Le Costituzioni di Anderson, infatti,
sono chiaramente influenzate, nei suoi principi, dalla morale cristiana.
Infatti in quel periodo avviene una riforma sociale e di valori, alla quale
partecipa in modo preponderante la Massoneria, basti pensare all’enorme
influenza che l’ideale Massonico ebbe sui regnanti e sui filosofi
dell’epoca. La Massoneria, che non è una religione, sostituisce il Dio
dogmatico delle Chiese con il Grande Architetto dell’Universo che va onorato
con la ragione e l’impegno individuale.
La Gran Loggia Svizzera Alpina si costituisce nel 1844, vale a dire ben
127 anni dopo la nascita della Massoneria istituzionale a Londra. Siamo già
nel Romanticismo. Questo movimento culturale tocca particolarmente i
sentimenti e i gusti dell’uomo, orientandolo più verso il bello, il buono.
La rivoluzione Francese ha fatto il suo corso. La rivoluzione industriale
cambia in modo fondamentale i valori e gli interessi dell’uomo, inizia un
movimento di rinnovamento mai vissuto prima d’allora. I Principi Massonici
Generali della Gran Loggia Svizzera Alpina si inseriscono in questo
contesto, portando con se valori morali del passato e una nuova concezione
del mondo in divenire.
Principio I
L’Alleanza massonica è un’associazione di uomini liberi che fa risalire
la sua origine alle corporazioni e alle confraternite muratorie del
medioevo. Essa riconosce ancora oggi come mezzi di insegnamento e linee
direttrici le prescrizioni allora in vigore in quelle corporazioni e
conservate in diversi documenti, in modo particolare in quello che si chiama
«Gli antichi doveri del framassone del 1723» e nei rituali che ci sono stati
tramandati.
Possiamo dire che il simbolismo dell’Arte muratoria ora viene adoperato
in senso iniziatico, non operativo ma speculativo. Il simbolismo va
interpretato ed adattato ai fini del progresso morale e spirituale
individuale. È una guida che facilita la speculazione e permette al Massone
un’introspezione proficua. Il segreto del mestiere viene sostituito dal
segreto iniziatico; i significati celati nei simboli. Per uomini liberi si
intendono persone non soggiogate da regimi totalitari religiosi o laici, non
condizionate da classi sociali.
In questo senso si può affermare chiaramente che il primo principio,
senza sviscerarlo in profondità, è ancora validissimo, ma tutt’altro che
raggiunto dalla gran parte dei Massoni.
Principio II
I liberi muratori si riconoscono come fratelli e considerano la loro
alleanza un’alleanza di fratelli. Sanno che tutti gli uomini, qualunque sia
la differenza dei loro talenti o delle loro posizioni sociali, sono nati con
gli stessi diritti e gli stessi doveri. Sapendo che questa verità è spesso
misconosciuta nella vita, stimano conseguentemente loro dovere di
intrattenere e fortificare i sentimenti di fratellanza e di uguaglianza,
prima di tutto fra di loro, poi fra gli altri uomini.
Ha senso chiamarsi Fratelli unicamente se vi è vera Fratellanza. La
Fratellanza è un valore che va al di là di una semplice amicizia; è un
valore molto elevato, vuol dire riconoscersi l’uno nell’altro, tollerarsi,
rispettarsi, sentirsi uniti nella buona e nella cattiva sorte, volere il
bene dell’altro, saper dare se stessi non per amore di ricompensa ma per il
piacere di dare. Saper mettere al servizio del prossimo i propri talenti
senza aspettarsi nulla in cambio. Oggi gli interessi culturali ed economici
sono notevolmente cambiati rispetto all’epoca dei costruttori del medioevo,
ed essere Fratelli è enormemente più difficile di allora. Scegliere di
essere Massoni vuol dire essere Iniziati, cioè posti su quel sentiero
trascendentale che va al di là della realtà contingente, oltre un modo
profano di pensare se stessi e la vita. In questo capitolo viene chiaramente
detto che prima si deve essere Fratelli tra Massoni e, solo dopo, anche con
gli altri. Dunque, era chiaro già allora che non è possibile intrattenere
buoni rapporti con tutti. I nostri limiti umani sono certi; se si potesse
andare oltre saremmo sovrumani. La Fratellanza universale è un punto di
arrivo al quale si deve tendere, un punto veramente lontano. Solo un
altissimo grado di maturità e di purezza morale porterà l’uomo a tale meta.
Quindi, riconoscendo i principi massonici, si fanno delle scelte ben
precise, si stabiliscono delle priorità. Qui ognuno può definire,
immaginando una graduatoria, quanto è attuale il suo essere Massone. Lo
specchio può eventualmente aiutarci.
Principio III
L’Alleanza massonica ha per scopo lo sviluppo morale dei suoi membri e la
pratica dei principi umanitari. I suoi mezzi d’azione sono: l’uso del
simbolismo attinto all’arte dell’architettura; la mutua istruzione sugli
interessi superiori dell’umanità; l’educazione attraverso l’esercizio
dell’amicizia; l’emulazione al dovere sociale attraverso l’esempio personale
e l’esercizio della solidarietà. Inoltre l’Alleanza massonica si sforza di
mettere in pratica e di diffondere al di fuori i suoi principi fondamentali;
di far progredire l’istruzione e l’educazione; di sostenere e anche
costituire, se necessario, istituti di pubblica utilità; di combattere senza
tregua per la tolleranza e per il progresso.
Questo principio, come abbiamo visto sopra, ci dice che l’impegno
Massonico è molto elevato. Solo chi ha grande coraggio ed onestà
intellettuale, solo chi ha il coraggio di morire a se stesso e rinascere su
un piano più evoluto può assumerlo. Viste le leggi del mercato economico,
applicare tali principi a livello sociale è però possibile soltanto
parzialmente. Infatti l’«homo economicus» non ha una morale, la sua morale è
il profitto, l’utile materiale, senza il quale nessuno di noi può realizzare
la propria esistenza. Ricercatori di verità, come noi Massoni, questo devono
saperlo. L’etica Massonica si contrappone a questa realtà; il paradigma
Massonico è, infatti, diametralmente opposto. Comunque il Massone deve
andare oltre i contrasti e seminare il bene. Il Massone non compie il male
perché nel momento in cui agisce negativamente verso i sui simili sconfessa
se stesso e i principi che ha assunto. D’altronde in economia un sano
egoismo non deve sconfinare in avidità, altrimenti l’attività economica si
trasforma in danno per la maggioranza e non favorisce certo il progresso.
Anche questo è un fatto.
Principio IV
L’Alleanza massonica lavora alla GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO
DELL’UNIVERSO. Afferma la libertà di coscienza, di credenza e di pensiero e
respinge ogni ostacolo a queste libertà. Rispetta tutte le convinzioni
sincere e condanna ogni opposizione alla libertà di pensiero. Conformemente
alle antiche usanze, il Libro della Legge Sacra, la Squadra e il Compasso -
le tre Grandi Luci della Massoneria - sono presenti come simboli nei lavori
rituali.
Qui dobbiamo chiederci quanti Massoni impegnati politicamente siano
disposti a tollerare le diversità di pensiero. Per costoro essere coerenti
con i suddetti principi è tutt’altro che semplice. Bisogna forse vedere la
diversità come ricchezza per poterla accettare in modo costruttivo. Comunque
le strategie politiche-partitiche non consentono grandi spazi di libertà.
L’attività massonica è totalmente umanitaria e spirituale; se dovessimo
trasportarla sul piano partitico ideologico, dovremmo situarla a destra o a
sinistra? oppure al centro? Se la Massoneria perde la sua Tradizione, non
esiste più come tale. La Tradizione massonica è chiaramente confermata nei
Principi generali che la GLSA ha fatto suoi per definire in modo basilare i
suoi intenti e la sua etica.
Principio V
Il Libero muratore svizzero è sinceramente fedele alla sua patria e
ritiene suo sacro dovere difenderne la libertà e l’indipendenza, nonché di
contribuire al mantenimento della pace al suo interno. Fedele alla
tradizione dell’Ordine, il Libero Muratore svizzero s’impegna a far
rispettare i diritti dell’uomo. Ogni Libero Muratore, in quanto cittadino, è
moralmente tenuto, nell’affermazione dei principi massonici, ad interessarsi
degli affari pubblici. Egli agisce secondo le sue convinzioni, per il bene
della patria.
Naturalmente è necessario scindere l’attività politico-partitica ed
economica dall’attività filosofica-spirituale che i principi massonici
promuovono. Le cose, come abbiamo detto, sono diametralmente opposte, e se è
vero che gli opposti si toccano, in mezzo ai due c’è il trascendente che va
aldilà della realtà temporale. Qui è solo il singolo che, di fronte a se
stesso, si assume la responsabilità del suo agire individuale nel
collettivo. In quanto ai difensori dei diritti umani, la Fondazione
Massonica Jonas-Furer-Preis di Zurigo attribuì nel 1988 a Marta Fotsch,
allora da 28 anni esponente di Amnesty International e già vice presidente,
per il suo impegno a favore dei diritti umani, il premio di 10’000 franchi,
onorando così l’Ideale Massonico. I diritti umani sono anche una radicata
tradizione della Svizzera, motivo di orgoglio nazionale. La nostra identità
di uomini e Massoni, appartenenti ad uno stesso ideale, passa per questi
valori. Il Massone non deve mai, in alcun modo, limitare la sua apertura
umana, poiché, come abbiamo visto, l’ideale massonico ha come traguardo la
Fratellanza universale. Per quanto riguarda la Patria, chi di noi non
darebbe la vita per la propria Patria, per la sua Famiglia?
Principio VI
La Loggia è un luogo sereno e neutro dove non hanno accesso le passioni
umane. Essa non si ingerisce in alcuna controversia politica (io preciserei
partitica) o confessionale. A titolo istruttivo è possibile uno scambio di
opinioni su problemi del genere. Ma le eventuali discussioni non potranno
mai essere oggetto di votazioni, né giungere a conclusioni che possano
ledere l’indipendenza dei membri della Loggia.
Ora possiamo affermare che spesso non è affatto cosi, vuoi perchè diversi
degli appartenenti hanno perso di vista o dimenticato lo scopo della
Massoneria. È infatti innegabile che vi siano atteggiamenti inopportuni,
conflitti di personalità che allontanano persone ben intenzionate ed
avvelenano l’ambiente fraterno; in questo senso vi è molto da fare. La
Massoneria è un’opzione dalle molte possibilità per lo sviluppo della
personalità e di quest’opzione, gli aderenti, dovrebbero veramente
approfittare per divenire migliori e fare quel salto qualitativo che pone su
un piano più evoluto e maturo il livello di comportamento e di pensiero. La
Massoneria, se vorrà esistere come tale, avrà bisogno di uomini superiori,
moralmente, intellettivamente e spiritualmente. I simboli Saggezza, Forza e
Bellezza, le tre Piccole Luci che rappresentano i tre pilastri su cui si
regge la Grande Famiglia Massonica, ci indicano gli obiettivi ai quali
tendere. Chi non ha la Forza e la Saggezza di combattere con se stesso, non
può certo giungere o avvicinarsi alla Bellezza. La Pietra Grezza va lavorata
con forza e vigore; da sola non si leviga, e chi ha anni di pratica
massonica dovrebbe essere «Maestro» del lavoro su sé stesso.
Principio VII
L’Alleanza massonica accoglie uomini liberi e di buona reputazione che si
uniscono fraternamente per lavorare al loro perfezionamento. Essa lo fa
senza distinzione di fede, di stirpe, di nazionalità, di partito politico e
di posizione sociale. L’Alleanza massonica respinge ogni tentativo formale
di reclutamento come azione antimassonica. È tuttavia concesso ai membri
delle Logge, nel limiti della discrezione, di dare informazioni a coloro che
saranno ritenuti idonei ad essere iniziati alla Massoneria.
Per cui è fondamentale ponderare le accettazioni in Loggia. Il futuro
Massone deve presentare nella sua personalità la sensibilità atta ad
accogliere i Valori fondamentali della Massoneria e mostrare un carattere
capace di onorarli. Qui dobbiamo chiederci se la nostra attuale politica di
accettazione corrisponde ai principi vigenti. Ogni Loggia può o dovrebbe
fare un esame sulle proprie esperienze degli ultimi anni. È più importante
privilegiare la quantità oppure la qualità? Sarebbe oltremodo opportuno se
una saggia riflessione in questo senso divenisse attuale. L’aderenza
all’ideale massonico non deve appagare ambizioni fini a se stessi, non deve
essere la ricerca di prestigio sociale. Il Tempio si costruisce con pietre
solide, i castelli in aria crollano al primo soffio di vento. Accettando in
Loggia persone non idonee al lavoro massonico, si rischia, se costoro
raggiungono posti di responsabilità, che, usando la struttura a fini
egoistici, facciano fraintendere lo scopo dell’Ordine. L’esempio dei buoni
costumi viene dall’alto; se i costumi non sono buoni anche l’esempio non lo
sarà. È il modello che può determinare il successo o il fallimento. Ci si
deve sempre riconoscere in coloro che ci guidano, se ciò non è possibile,
avviene la rottura. Per ciò che attiene alla libertà, si intende libero da
costrizioni di ogni tipo, sapendo che una totale libertà non è possibile; se
l’uomo non ha un codice morale al quale sottomettersi, cade nell’anarchia di
se stesso. Per vivere è necessario un Ideale; per chi aderisce alla
Massoneria, l’ideale è la pratica Massonica con i suoi Principi. Un simbolo
ci aiuta a capire: il Compasso in Massoneria rappresenta il pensiero; se è
ben regolato, il pensiero sarà ben diretto ed efficace, traccerà cerchi
compiuti, ma se è chiuso o troppo esteso perderà la sua efficacia. Così è la
libertà; va contenuta all’interno di precisi valori.
Principio VIII
I Liberi muratori hanno l’obbligo di osservare fedelmente le leggi della
Gran Loggia e della Loggia e dovranno impegnarsi seriamente nel difenderne
l’onore e gli interessi. Potranno lasciare l’Associazione qualora le loro
convinzioni o la loro situazione lo esigessero.
Questo Principio conferma quanto detto sopra ed è particolarmente
impegnativo per il Massone poiché parla di OBBLIGO. Possiamo dunque
affermare che i Principi, e quindi i valori Massonici, sono dati e più che
mai attuali. Senza di essi l’esistenza della Massoneria, come istituzione,
non avrebbe senso. E il Massone che li assume HA L’OBBLIGO DI OSSERVARLI. Le
posizioni soggettive dei singoli Massoni possono essere coerenti con essi
oppure parzialmente o totalmente in dissenso. Sta ad ogni appartenente fare
un proprio esame di coscienza e stabilire in che misura possa ritenersi
Massone.
Massoni o profani
In conclusione è doveroso precisare quanto segue: La Tradizione Massonica
impone pensieri e valori umanitari, si rivolge all’uomo e alla sua sfera
spirituale. La Massoneria insegna ai propri membri a lavorare alla Gloria
del Grande Architetto dell’Universo e al proprio progresso spirituale, è un
Ordine morale che impone di sgrossare individualmente la Pietra Grezza,
ossia di perfezionarsi costantemente e di progredire nel Bene. Chi non segue
questa via, vanifica l’intento che caratterizza l’attività della Massoneria;
costui, professandosi Massone, mente sia ai Fratelli sia a sé stesso.
Un’interpretazione soggettiva dei membri che vada in tutt’altra direzione
non è sostenibile. La libertà di pensiero non prevede la modifica dei
principi base; si può essere liberi nel solco della Tradizione e dei
Principi stabiliti, mentre al di fuori di queste norme sta il mondo profano;
ognuno ne deve prendere atto.
Poniamoci infine alcune domande. Se ipotizziamo che i Principi Massonici
non sono più attuali, quali principi lo sarebbero? Con quali nuovi principi
dovrebbero essere sostituiti? E se fosse possibile sostituirli, che
Massoneria ne risulterebbe? Chiediamoci inoltre: poiché le esigenze morali,
spirituali e conoscitive dell’uomo sono immutate da millenni, come
potrebbero, queste esigenze, perdere d’attualità nella nostra dimensione
temporale? Professarsi Massoni vuol dire assumere i Principi stabiliti e
farli propri, nel comportamento in Loggia e fuori. Solo così possiamo
diffondere l’onore dell’Ordine. I Principi Massonici non si impongono, si
accettano liberamente con una promessa solenne. Ad ognuno la propria
riflessione.
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