Dall’amicizia profana all’Amore fraterno
La Fratellanza
«Sia benvenuto colui che batte alla porta del nostro Tempio con il
cuore disposto alla Fratellanza.» L’iniziando, udendo per bocca del V.M.i.C.
questa solenne frase di saluto e benvenuto, penso, si senta sollevato e
felice dell’accesso al Tempio ottenuto. Difficilmente egli riesce però a
realizzare, in quel breve istante, quale immenso e vitalizio impegno
comporti quel «benvenuto»
Othmar Dürler, Loggia «Il Dovere», Lugano (Revista massonica svizzera
ottobre 2008)
Al candidato viene posta la condizione ben precisa che gli darà il
diritto e il privilegio di appartenere alla nostra Famiglia Massonica e di
poter lavorare nel nostro amato Tempio; appunto, avare il cuore disposto
alla Fratellanza. Cosa significa dunque Fratellanza?
Il concetto altamente massonico ed iniziatico di Fratellanza, penso,
possa essere interpretato sotto questo triplice aspetto:
- Comunione di Fratelli
- L’Amore fraterno
- L’evoluzione interiore
Comunione di Fratelli
Sempre il V.M.i.C., poco dopo la citata frase di benvenuto, seguendo il
rituale afferma: «La nostra unione è una simbolica famiglia riunita a
lavorare per il bene dell’umanità.»
Queste parole ci indicano la natura dell’Associazione massonica, ma al
contempo anche il sublime scopo che accomuna tutti i suoi aderenti. Il
concetto di Comunione di Fratelli è però ben evidenziato e spiegato anche
nella Costituzione della Gran Loggia Svizzera Alpina che nel capitolo
introduttivo «Principi Massonici Generali» tra l’altro recita: «L’alleanza
massonica è un’associazione di uomini liberi che fa risalire la sua origine
alle corporazioni e alle confraternite del medioevo.» E più avanti: «I
Liberi Muratori si riconoscono come Fratelli e considerano la loro alleanza
un’alleanza di Fratelli.» E ancora: «L’alleanza massonica accoglie uomini
liberi e di buona reputazione che si uniscono fraternamente per lavorare al
loro perfezionamento. »
Queste chiare definizioni della Massoneria non lasciano alcun dubbio,
neppure ad un profano, sullo spirito di fratellanza che costituisce ed
unisce l’intera Massoneria.
Il Massone si definisce dunque Fratello, la Massoneria Fratellanza, e ciò
verso l’esterno tramite la Costituzione della GLSA, all’interno attraverso i
rituali.
Ma le parole e le definizioni altisonanti non bastano; affinché un
Massone divenga veramente un Fratello tra i suoi Fratelli, ossia evolva da
Fratello virtuale a Fratello reale fin nel suo più profondo intimo, è
assolutamente indispensabile che egli coltivi quel sentimento che al
capitolo seguente chiamiamo l’Amore fraterno.
L’Amore fraterno
Come potremmo definirci una Comunione di Fratelli se non fossimo legati
da sentimenti superiori e ben più profondi di quelli della comune amicizia
riscontrabile nel mondo profano? L’Amore fraterno, reciproco fra tutti i
Fratelli, è il fondamento del nostro Ordine e costituisce il contributo
indispensabile che ogni iniziato deve alla Massoneria affinché questa possa
esistere e raggiungere il suo sublime scopo.
Amore fraterno significa altruismo, solidarietà, tolleranza, pazienza,
comprensione, umiltà ecc. L’Amore fraterno è dunque l’insieme di tutte le
virtù, la cui pratica non si improvvisa, in quanto raggiungibile soltanto
con costante volontà ed esercizio quotidiano. Ecco il compito del Massone
sin dalla sua prima iniziazione; imparare ad amare. Vera Fratellanza non può
quindi significare altro che Amore, intenso e reciproco. Solo il
raggiungimento di un simile legame, profondo e reale, ci permette di
definirci simbolicamente «Catena fraterna» e, esotericamente, «Ordine
iniziatico».
L’evoluzione interiore
Poiché nulla è fine a sé stesso, e la nostra Comunione di Fratelli deve
pur avere un alto fine iniziatico, eccoci al terzo ed ultimo concetto:
l’evoluzione interiore.
Il Massone è per antonomasia colui che cerca. Chiaramente però la sua
ricerca spazia nei campi della morale e della spiritualità. Si tratta dunque
essenzialmente di un lavoro interiore, tendente insistentemente e senza
tregua verso l’enigmatico ma imperativo «conosci te stesso». Conosci te
stesso e conoscerai l’universo. Chi conosce il proprio microcosmico Io,
conosce il macrocosmico Grande Architetto dell’Universo; la comprensione
intuitiva del panteistico UNO/TUTTO. Solo l’Amore fraterno ha il potere di
realizzare quest’evoluzione.
L’Amore che daremo al nostro Fratello, ci sarà restituito in Luce, ossia
in evoluzione cognitiva spirituale. Se quest’evoluzione, frutto dell’Amore
fraterno, sarà collettiva ed esportata con l’esempio e l’altruismo nel mondo
profano, sarà allora raggiunta quell’Umanità migliore accennata nel rituale.
La Fratellanza si espanderà oltre alle nostre Colonne e coinvolgerà tutti i
nostri simili; l’utopica realizzazione del Tempio dell’Umanità diverrà
realtà per tutto il genere umano.
Cito, per concludere, l’art. No. 1 della Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in
dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire
gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.» Ecco un esempio
grandioso di come il principio massonico della Fratellanza può essere esteso
al mondo profano!
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