Tema
L’Istruzione in Massoneria
Il verbo instruere, tratto dal mondo
militare, rimanda a qualcosa che viene
sollecitato dall’esterno, mentre educere
rimanda a qualcosa che, pur
essendo sollecitato da qualcuno, deve
venir fuori da colui che dichiara la sua
disposizione ad essere educato. Tra le
azioni espresse dai due verbi c’è dunque
una notevole differenza.
Alberto Giuffrida, Oratore Loggia «Veritas», Locarno (Revista massonica svizzera agosto/settembre 2009)
IN-STRUERE significa letteralmente
COSTRUIRE QUALCOSA IN QUALCUNO.
Vi è, quindi, un lavoro di tipo verticale, per
non dire addirittura gerarchico, ma anche
orizzontale, reciproco; sia nell’uno che
nell’altro caso il destinatario riceve
l’istruzione in modo assolutamente
libero, partecipe ed attivo. Introduciamo
l’importante argomento dell’istruzione,
ricordando in modo puntuale alcuni scopi
dell’Ordine Massonico:
- L’Ordine Massonico si riferisce ed è
depositario di una Tradizione millenaria
che deve essere mantenuta nel
tempo, in quanto tramandata in virtù
dell’Applicazione, della Conoscenza e
della Fiducia che noi, in quanto Massoni,
riponiamo soprattutto nei Rituali.
- Se la Tradizione è giunta fino a noi ed
a noi è stato affidato l’importante compito
di non interrompere il filo sottile
che unisce il Passato al Presente ed al
Futuro, dobbiamo sentirci nell’obbligo
etico e morale di trasmetterla a quanti
verranno dopo di noi e che vorranno
scoprire i segreti profondi della bellezza
insita nella conoscenza massonica.
- Già gli ANTICHI DOVERI ci forniscono
elementi imprescindibili in tal senso. È,
di conseguenza, un bene percorrerli,
studiarli e viverli dentro di noi, affinché
vivano con noi e guidino le nostre azioni.
- L’Istruzione è di conseguenza l’asse
portante della Massoneria ed è, in tal
senso, garante, non solo della continuità,
ma anche del rispetto verso
coloro i quali, in passato, hanno
costruito per noi gli insegnamenti più
belli della storia dell’Umanità e ci invitano
a custodirli con amore nel corso
del tempo a venire.
Osserviamo, quindi, che il concetto stesso
di Istruzione richiama alcune nozioni che
ritroviamo nella vita profana: queste
nozioni di base vanno considerate imprescindibili
anche ai sensi della costruzione
di una Massoneria universale che ponga
l’obiettivo specifico di ADOPERARSI
AFFINCHE L’ORDINE INIZIATICO, COSÌ
COME CONCEPITO DAI NOSTRI AVI, PERDURI
NEL TEMPO E CONSEGNI LA TRADIZIONE
AI POSTERI, segnatamente per
quanto riguarda: - l’Apprendimento o il
modo di apprendere, - la Comunicazione
i cui vari sistemi permettono l’apprendimento
e la trasmissione.
L’Apprendimento
Significa innanzitutto portare all’interno,
ossia fare propria, un’informazione,
un’idea, un contenuto che prima viveva
all’esterno. Si tratta di un processo di
metabolizzazione che si basa sul doppio
movimento, reciproco e complementare,
di Assimilazione (portar dentro) ed Accomodamento
(adattare le vecchie strutture,
ormai divenute insufficienti, alla
novità funzionale).
È chiaro che, alla base del meccanismo di
apprendimento, vi sono motori energetici
della conoscenza quali la Motivazione e
la Curiosità, ossia il desiderio profondo di
ampliare i propri orizzonti nel tentativo di
dare risposte a ciò che è sconosciuto. In
Massoneria tali motori energetici sono
peraltro presenti sin dall’inizio dell’impegno
massonico, ben rappresentati dalla promessa del neofita in occasione della
sua Iniziazione. Già l’etimologia del termine
apprendimento insegna ed apre le
porte alla comprensione.
AD – PRAE – (G)END – MENTUM:
- Ad, preposizione allativa, andare verso,
andare in direzione di.
- Prae, in latino indica qualcosa che situa
davanti al soggetto, prima del soggetto,
sia spaziale che temporale (vi è
qualcosa che mi è spazialmente di
fronte; vi è qualcosa che esiste ancora
prima che io esista).
- (G-)END, radice sanscrita che assume
il senso di Aggrapparsi, prendere,
attaccarsi, da cui, ad esempio i verbi prend-
ere, appr-end-ere, ma anche edera,
ed-ema, sempre però con il senso
di aggrapparsi a qualcosa.
- Mentum, nella lingua latina, il
suffisso mentum lascia intendere
il risultato di un’azione,
un’operazione giunta al termine,
ovvero un procedimento
o qualcosa che è stato concluso,
che è stato portato a
compimento.
Dunque, movimento che tende
ad avvicinare, chi apprende, a
qualcosa di sconosciuto, che
pre-esiste nello spazio e nel
tempo. Qualcosa a cui tendere,
nel tentativo di farlo proprio, di
fare convivere dentro di noi
quello che era fuori di noi, per
renderlo famigliare, poiché la
ricerca – almeno in quel settore
– ha appagato il desiderio di
sapere (il fatto è compiuto).
Non è irrilevante osservare
come nell’ormai noto Mito di
Narciso si voglia attribuire allo
stesso una tendenza a volersi
specchiare nell’acqua, affascinato
dalla sua stessa immagine
fino a morirne. Un’interpretazione
diversa, molto aderente
però a quanto qui in discussione
a proposito del concetto di
apprendimento, parrebbe, al contrario,
indicare in Narciso il desiderio di investigare
un mondo - quello acquatico -
dal quale proviene biologicamente l’essere
Umano e dal quale si è staccato al
momento della sua nascita; va da sé che
tanto sulla prima quanto sulla seconda
interpretazione può essere giocato il
futuro stesso della massoneria. È noto,
infatti, che il nostro Ordine vive da sempre
– conseguentemente ad una serie di
contingenze che affondano le radici
nella sua stessa storia - la dicotomia tra
Esoterismo ed Essoterismo: una prima
via tendente all’esaltazione delle forze
energetiche interiori ed una seconda,
non necessariamente più profana, che
mira all’insegnamento dottrinale che le
varie confessioni hanno tramandato fino
a noi. Nulla di più legittimo, quindi,
all’interno di un corpo di pensieri filosofici
che tocca tutte le dimensioni possibili
che l’Essere Umano può adottare e
seguire per raggiungere la sfera della
Conoscenza. È d’altra parte utile, in questa
sede, mettere in luce i rischi che tale
dicotomia (peraltro non insormontabile)
potrebbe creare in seno alla Massoneria
Universale allorquando questi due termini
dovessero essere applicati erroneamente
nei modi, nei luoghi e nei tempi.
L’atteggiamento essoterico è certamente
fondamentale ai sensi dell’istruzione
dei neofiti. Ma lo sarebbe ancora
di più qualora, congiuntamente a questo
modo dell’apprendere e del trasmettere,
venisse prestata maggiore attenzione
alle caratteristiche più sensibili
dei riceventi, con particolare riferimento
sia allo scrutinio delle qualità dei
bussanti sia alla formazione dei neofiti:
trovare un punto di incontro tra, da una
parte ciò che sta dentro, nel profondo
dell’animo del Massone e, dall’altra,
tutto ciò di esterno o di dottrinale a cui
egli può confrontarsi non è affatto
un’impresa impossibile, ma è
addirittura auspicabile, soprattutto
se si considera che imparare
a navigare sull’onda di questa
doppia implicazione sarebbe
di fondamentale aiuto per
capire meglio la continuità tra il
mondo iniziatico e quello profano.
Gli atteggiamenti esoterico
e essoterico sono pertanto
da considerare le due facce di
una stessa medaglia, i due possibili
significanti che rimandano
al significato primo, ovvero
quello che sospinge ogni Massone
a ricercare il suo rapporto
intimo con il G.A.D.U e, per
quella via, a compiere coraggiosamente
il suo percorso di perfezionamento.
Compito fondamentale
della Massoneria (ma
sarebbe più corretto dire dei
Massoni) è allora quello di fare
chiarezza circa le modalità di
trasmissione dei Valori dell’Ordine
ai nuovi Fratelli ed a tutti
coloro che sono o vengono
dichiarati amici ma che, prima
o poi, potranno essere anche
nostri Fratelli. L’attenzione che
ogni buon Massone dovrebbe
prestare alle persone del proprio
ambiente sociale e lavorativo, dovrebbe
quindi essere orientata e guidata dalla
sua stessa formazione e dalla chiarezza
che egli ha saputo fare dentro di lui tra queste dimensioni fondamentali legate
al modo di trasmettere. Un po’ come
dire: l’attenzione che un buon Massone
saprà dirigere verso un possibile bussante
- ma anche il semplice fatto di
accorgersi della richiesta di quest’ultimo
- è in stretta funzione di come lui, come
Massone, avrà saputo fare la sintesi, nel
corso della sua istruzione, tra le importanti
dimensioni essoterica ed esoterica.
La Comunicazione
Immaginiamo tre sistemi di comunicazione
che descrivono i rapporti tra due
gruppi distinti. Esaminiamo, dapprima,
quanto accade nel mondo profano. In un
secondo momento opereremo un tentativo
di adeguare questi sistemi all’Ordine
Massonico, tentando di individuare quello
che più si addice all’Ordine Iniziatico. Pur
appartenendo tutti i Fratelli allo stesso
Ordine, non ci poniamo sullo stesso piano.
Infatti, all’interno del trinomio Fratellanza,
Libertà ed Uguaglianza, quest’ultima
– a differenza delle prime due – corrisponde
ad un obiettivo da raggiungere:
i gradi di Apprendista, Compagno e Maestro,
infatti, non ci pongono sullo stesso
piano; l’Apprendista impara, il Compagno
collabora, il Maestro costruisce l’immagine
del mondo e insegna. E, aggiungerei,
il Maestro insegna soprattutto a sé stesso!
Primo sistema: la Propaganda
Il Gruppo A, formato dai giornali affiliati
all’area vaticana, è antagonista del
Gruppo B, rappresentato dai giornali affiliati
all’area della sinistra. Tra questi
gruppi circolano esclusivamente stereotipi,
idee preconcette e pregiudizi. I
comunisti sono a favore dell’aborto, mentre
il Vaticano, contrario all’aborto, vuole
incrementare le nascite e mantenere le
sue posizioni intolleranti. I due gruppi,
antagonisti, restano arroccati sulle loro
posizioni e non cambiano le loro opinioni.
Fanno del volantinaggio e si pongono in
una posizione intollerante, gli uni di
fronte (contro) agli altri. Ciò corrisponde
alla propaganda; le due posizioni non si
incontreranno mai.
Secondo sistema: la Diffusione
Il Gruppo A, i medici specialisti, e il
Gruppo B, altri scienziati specialisti,
hanno gli stessi obiettivi. Scrivono sui vari
bollettini specializzati: mittente e destinatario
parlano la stessa lingua e comunicano
tra loro su temi ed argomenti in
qualche modo conosciuti. Le opinioni,
fondamentalmente uguali, si rinsaldano
e, nel migliore dei casi, si solidificano: il
fumo fa male alla salute, la prevenzione
del cancro alla mammella passa attraverso
i controlli regolari, il preservativo
contribuisce ad eliminare i rischi di contagio
dell’AIDS. Il gruppo A è solidale con
il gruppo B e parla la stessa lingua. Si
parla allora di diffusione, processo attraverso
il quale vengono scambiate per lo
più opinioni già conosciute e condivise.
Terzo sistema: la Propagazione
Gruppi A e B sono diversi, ma si ascoltano
reciprocamente, sono disposti a
rivedere le proprie modalità di comunicazione
e a correggerle. È questo il
sistema della propagazione. È il tipico
sistema comunicativo insito nello
scambio Allievo/Docente, soprattutto
all’interno di un sistema formativo
coraggioso, innovativo ed efficace. I
due gruppi sono suscettibili di modificare
le proprie attitudini. Reciprocamente,
i membri dei Gruppi A e B, sono
disposti a rivedere i propri schemi, a
correggere i loro punti di vista, a modificare
i sistemi, i metodi di comunicazione
e i dispositivi di valutazione. Ciò
corrisponde ad un arricchimento del
sistema formativo che diventa, di conseguenza,
più efficace e funzionale. Il
soggetto ricevente è messo nella condizione
di metabolizzare i contenuti,
di appropriarsene, modificando così i
punti di vista precedenti, le credenze
e le eventuali teorie ormai divenute
obsolete.
Appare ovvio che, essendo la Massoneria
una vera e propria scuola di vita, il
concetto di istruzione non può fare
altro che orientarsi verso un sistema di
comunicazione del terzo tipo, ovvero
laddove il rapporto Padrino/ Figlioccio
e Maestro/ Apprendista risponde fondamentale
al meccanismo di Propagazione
e, con esso, alla modificazione
delle attitudini, non solamente del
soggetto che impara, ma di tutto il
sistema formativo (anche il Maestro
impara ad essere Maestro). In questo
senso, in Massoneria l’atto di apprendimento
dovrebbe consistere non soltanto
nella trasformazione dei soggetti
ai sensi di quanto espressamente contenuto
nei Valori dell’Ordine (é possibile
imparare ad essere umili? O buoni?
O sensibili?), ma in una costante riflessione
sui valori e sulle trasformazioni
possibili degli stessi all’interno di una
società in continua trasformazione.
L’Istruzione
Il breve richiamo alla teoria della Comunicazione,
proprio in quanto questa rappresenta
un tema centrale della Massoneria
Universale, ci suggerisce qualche
riflessione e – si spera – qualche punto
fermo riguardante l’Istruzione, sul quale
accordarci, sia all’interno delle singole
Logge sia tra le varie Logge. Ecco, riportate
in modo puntuale, alcune di queste
riflessioni.
- L’Istruzione deve mirare al processo di
Propagazione e, quindi, a modificare
in chi la riceve (così come a chi la
impartisce) le proprie condotte ed i
propri comportamenti, non solo in
seno alla Loggia, ma anche (e forse
imprescindibilmente) nella vita profana.
Il Massone deve cercare dentro
di sé, ad esempio, il senso ed il significato
degli strumenti muratori (di lavoro), nonché la loro applicazione
nella vita quotidiana e nel rapporto
interpersonale e sincero con i Fratelli.
- I passaggi insiti nelle trasformazioni
informazione-sapere-conoscenza
devono essere graduali e, in qualche
modo, ricalcare i gradi di Apprendista,
Compagno e Maestro. Dapprima si
acquisiscono gli strumenti di lavoro, il
Tempio, i passi, le batterie ecc… e, solo
in un secondo momento, è dato libero
sfogo alle interpretazioni soggettive.
- Un analoga progressione dovrebbe
caratterizzare le tavole degli apprendisti,
partendo da temi a carattere
descrittivo per giungere - in occasione
della tavola di passaggio – ad elaborati
sempre più personali, fino a far sentire
la voce del loro Cuore.
- La Fratellanza non è un diritto acquisito,
bensì un dovere che si costruisce
nel corso del tempo, della frequentazione
dei Fratelli e dei Lavori di Loggia.
Pertanto, il concetto di Fratellanza è
assoggettato alla Disciplina, allo Studio,
all’Autocontrollo ed al Silenzio.
Ancora una volta, quindi, la Fratellanza
è un legame che si apprende, si
costruisce nel corso del tempo ed in
virtù dell’Istruzione.
- Trattandosi di una struttura Verticale in
Massoneria c’è chi trasmette (i Maestri)
e c’è chi si applica nell’apprendimento
(gli Apprendisti ed i Compagni).
- A loro volta, Compagni e Maestri sono
tenuti a continuare, perseverare nell’Istruzione,
sempre protesi verso il
disvelamento del loro Sé, nell’umiltà
ed alla costante ricerca del perfezionamento.
- Informazione, Sapere e Conoscenza
assumono per il Massone una connotazione
particolare, ma – dal punto di
vista del rigore - non così distante da
quanto accade nel mondo profano o in
quello scientifico. È ovvio che in Massoneria
vi sono dei limiti etici, morali e
filosofici che non permettono di trattare
qualsiasi tema o argomento,
soprattutto laddove questi ultimi possono
turbare le coscienze degli Apprendisti
e demotivarne il cammino.
- Il Massone deve sapere quindi orientarsi
nella ricerca delle buone informazioni
e deve altresì saper trasmettere
in modo inalterato i contenuti
appresi (Informazione). In tal senso il
ruolo del Padrino è imprescindibile.
- Il Padrino, ma anche tutti i Fratelli
Maestri che compongono la Loggia,
devono contribuire alla corretta propagazione
dei concetti classici della
Massoneria, essendo profondamente
convinto che tale sapere consiste
soprattutto in uno scambio amorevole,
fraterno e comprensivo. Lo scambio
deve poter avvenire in perfette
Libertà e Tolleranza, senza vergogna e
senza timori di venire giudicato.
- Il Massone sa che solo in virtù dello
scambio dei saperi, dell’accettazione
dell’altro, così come della sua disposizione
a cambiare i suoi stessi schemi
di pensiero potrà accedere alla Comprensione
dell’Amore Universale.
- Per il Massone, il suo intimo rapporto
con il G.A.D.U., la sua Conoscenza, le
sue Intuizioni potranno essere rese trasmissibili
ad altri nella semplicità, se
non addirittura nel silenzio e nell’ascolto
partecipe della voce del Cuore.
Pensiero conclusivo
Lo scambio, la circolazione e la trasmissione
dei Saperi, all’interno della
Fratellanza, devono tener conto di una
serie di condizioni e di modalità di funzionamento.
La mia preoccupazione è
proprio quella di segnalare per tempo,
con queste righe, tutta una serie di
precauzioni che è necessario ed imprescindibile
prendere oggi, se desideriamo
che una parte della nostra stessa
vita - quella che ci ha portati a bussare
alla porta del Tempio – non venga buttata
al vento e si disperda come un
orpello acquistato al mattino e, stancamente,
depositato in un dimenticato
cestello verso sera.
La domanda fondamentale che è necessario
porsi all’interno dell’Ordine Massonico,
in un momento storicamente
difficile, poiché considerato da più
parte morente, è come individuare i
canali (d’apprendimenti, di comunicazione
e d’istruzione) attraverso i quali
poter mantenere in vita un insieme di
insegnamenti fra i più belli e significativi
che la storia, rispettivamente la Tradizione,
ha consegnato alla nostra
Modernità.
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