Dossier
Dittature e Massoneria
L’avversione nei confronti della Massoneria si manifesta in molteplici forme e gradazioni: indifferenza, negazione della sua rilevanza in quanto istituzione storica, irrisione della sua identità e dei suoi affiliati, avversione polemica attraverso scritti e vignette satiriche, lotta contro la sua organizzazione in seno alla società, intralcio della presenza massonica nella vita pubblica, legislazioni punitive nei confronti di organizzazioni massoniche e dei loro affiliati, e infine incarcerazione o eliminazione fisica dei massoni.
Daniele Bui
È proprio su quest’ultima gravissima forma di antimassonismo,
perpetrata dalle principali dittature, che vorremmo soffermarci
in questa Tavola. Dal fastidio nei confronti dei massoni e della
Massoneria all’annientamento delle Logge e dei suoi affiliati la
distanza è enorme. Tuttavia in alcuni paesi a volte è stata
colmata in pochi anni o in pochi mesi. Da questo punto di vista
l’antimassonismo risulta altresì interessante come «caso di
studio » emblematico del fenomeno generale della demonizzazione
dell’avversario (religioso, politico, culturale…) e delle
persecuzioni delle minoranze in varie forme e gradi di violenza.
Le dittature nazifasciste detentrici del potere politico
assoluto nella loro lotta alla Massoneria hanno messo in atto
una svariata serie di misure coercitive che vanno dal divieto,
allo scioglimento delle Logge, al contrasto normativo ufficiale
nei confronti del suo pensiero o della sua filosofia per passare
infine all’esplicita persecuzione e punizione dei massoni. La
legislazione antimassonica dittatoriale, a differenza di una
civile giurisdizione, punisce fatti non accertabili come reato o
comportamenti criminali inesistenti. Furono i legislatori
fascisti a decretare la loro perseguibilità sulla base di capi
d’accusa generici, oscuri e pretestuosi. Al fine di non
dimenticare i preziosi insegnamenti della storia, ripercorriamo
sinteticamente i principali eventi che nel volgere di poco tempo
portarono in Italia, Germania, Spagna e Francia ad una
scandalosa persecuzione della Massoneria e dei suoi adepti.
L’antimassonismo fascista
Nel 1923 Mussolini fece dichiarare dal Gran Consiglio
l’incompatibilità tra Partito nazionale fascista e Massoneria.
Da quel momento si scatenò la violenza contro i Massoni, i loro
templi e le loro logge. Come ricorda Marco Novarino, membro del
GOI, in («Massoneria oggi», n°6, 1997) il giornale Cremona Nuova,
organo di stampa di Farinacci, sollecitò lo Stato a entrare in
possesso dei nomi dei Massoni per «fucilarli in massa, come
traditori della patria» e a Firenze il Direttorio del Fascio
pubblicò un manifesto in cui si proclamava: « Da oggi in poi, né
i Massoni, né la Massoneria devono rimanere anche un solo attimo
liberi dalla persecuzione. Si devono annientare, senza
misericordia, i Massoni, i loro beni, i loro interessi. Essi
devono venir cacciati via dai pubblici impieghi… Nessuno deve
restare escluso. Bravi cittadini devono schivare ogni Massone.
Sotto il peso della nostra forza, essi devono venir isolati,
come lebbrosi; noi dichiariamo guerra a questa associazione di
codardi e vogliamo fare il nostro dovere liberare finalmente
l’Italia da questi acerrimi nemici». Le conseguenze della
campagna antimassonica non si fecero attendere: esecuzioni
sommarie, distruzioni di sedi massoniche in diverse città
italiane, comprese le sedi del Grande Oriente a Palazzo
Giustiniani e quella della Gran Loggia di Piazza del Gesù. Per
evitare inutili spargimenti di sangue e ulteriori violenze, il
22 novembre 1925 il Gran Maestro del GOI, Domizio Torrigiani,
ordinò l’autodissoluzione delle logge italiane della sua
Obbedienza e la «Rivista Massonica » , dopo 54 anni di vita
regolare cessò le pubblicazioni.
La Germania nazista
In modo ben più spietato che in Italia si attuò la
repressione dei Liberi Muratori nella Germania degli anni 30.
Nel 1933 il nazismo appena giunto al potere promulgava una legge
che definiva la Massoneria «organizzazione nemica del popolo e
dello Stato». Moltissimi Fratelli vennero eliminati nei campi di
concentramento. La presunta giustificazione di tale massacro era
rappresentata dai famosi «protocolli dei savi di Sion»,
pubblicati nel 1903. Nel 1921 si dimostrò che il testo era un
falso clamoroso. Furono creati appositamente per trovare un
pretesto ad ogni genere di persecuzioni verso ebrei e massoni,
considerati dagli ebrei come «mezzo per appropriarsi le leve del
potere ». La tesi centrale del testo sostiene che esisterebbe un
organismo segreto che mira alla sovversione, al controllo della
stampa e, da ultimo, alla finanza mondiale con il fine
« La presunta giustificazione di tale massacro era
rappresentata dai famosi «protocolli dei savi di Sion»,
pubblicati nel 1903. Nel 1921 si dimostrò che il testo era un
falso clamoroso. »
di assumere la direzione della storia e creare una società
nella quale tutti i posti di comando fossero in mano ad Ebrei e
Massoni. I gangli vitali della società: esercito, poteri
legislativo, esecutivo e giudiziario, Università, mezzi di
informazione…erano gli obiettivi principali dei loro piani.
Nonostante il libro venne inequivocabilmente smascherato, fu
comunque pubblicato in tutto il mondo diffondendo una vergognosa
propaganda antiebraica ed antimassonica.
L’ostracismo comunista
Nella storia della persecuzione massonica la Libera
Muratoria è stata spesso associata al comunismo. Regimi come
quelli di Mussolini, Franco o Salazar si accanirono contro la
Massoneria perché ritenuta collegata al comunismo. Tuttavia era
ormai assodato da tempo che la Libera Muratoria era oggetto di
un inequivocabile ostracismo anche da parte dei comunisti. È
sufficiente leggere la voce «Massoneria» dell’autorevole Grande
enciclopedia sovietica del 1954 per rendersi conto della
dichiarata incompatibilità tra Massoneria e comunismo. In essa
si afferma: «Proclamando la fraternità universale nelle
condizioni di antagonismo di classe, contribuisce a rafforzare
lo sfruttamento degli uomini, poiché allontana le masse
lavoratrici dalla lotta rivoluzionaria». L’articolo, in sede
conclusiva, affermava perentoriamente che « Nella nostra epoca
la Massoneria è uno dei movimenti più reazionari dei paesi
capitalisti ed ha più diffusione negli Stati Uniti dove vi è il
suo centro di organizzazione.» La Massoneria, che aveva già
conosciuto parecchi problemi durante gli ultimi anni
dell’autocrazia zarista, fu proibita in Russia dal 1917 con
l’avvento del regime sovietico. Inoltre durante il terzo
congresso della Terza Internazionale del 1921 la politica
antimassonica fu estesa a tutti i partiti comunisti occidentali.
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