Alpina 10/2002
Orazio Schaub, il «nostro» Gran Maestro della GLSA dal 1978 al 1982,
compie 80 anni! Non potevamo evidentemente dimenticare o ignorare questo
importante traguardo, raggiunto da chi per la Massoneria ticinese e svizzera
non solo ha fatto molto, ma che per essa è stato di indicibile importanza.
Nel gennaio prossimo egli compirà inoltre i suoi 50 anni d’appartenenza alla
Massoneria. In questo mezzo secolo ha, tra l’altro, rivestito per molti anni
la carica di Venerabile Maestro in Cattedra della Loggia «Il Dovere»,
raggiunto i più alti gradi del RSAA, condotto il Direttorio ticinese e tutta
la Massoneria svizzera in qualità di Gran Maestro, realizzato il Palazzo
Massonico in Via Pretorio a Lugano, fatte innumerevoli ricerche massoniche e
pubblicato molti importanti volumi, soprattutto storici, sulla Massoneria.
Non è tutto, ma non vogliamo anticipare troppo, in quanto nelle pagine che
seguono abbiamo dato ampio risalto alla persona e all’opera del Fr. Orazio
Schaub con un esauriente articolo scritto con passione e affetto dal Fr.
Carlo Cocco.Al Fr. Orazio Schaub vanno i
nostri ringraziamenti per la grande opera svolta in favore di tutta la
Massoneria e di chi, non necessariamente Massone, aveva bisogno del suo
aiuto, e naturalmente anche gli auguri per molti anni sereni, in buona
salute, e con tante ulteriori soddisfazioni nel suo instancabile «cercare».
Il tema principale di questo numero dell’ «Alpina» invita tutti noi Massoni
a porci una domanda: «È l’ideale massonico un’utopia?» In merito penso che
solo il futuro, anzi un futuro molto lontano, possa essere considerato
utopico, poiché sconosciuto; l’arte divinatoria è estranea alla Massoneria.
Sia il passato che il presente dimostrano che la Massoneria, e i suoi
ideali, sono tutt’altro che utopici; la Massoneria, esistita ovviamente già
molto tempo prima del 1717, anno della prima Grande Loggia di Londra, è
tuttora mondialmente fiorente ed attiva, ciò che la rende concreta, utile e
necessaria all’evoluzione morale dell’uomo. Un nostro Fratello articolista
scrive saggiamente: «Quando un Massone rende felice un suo simile, la
Massoneria non è utopia.» Chi ha orecchie per intendere, intenda!
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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