Il Massone e il suo impegno politico
(Alpina 10/2009)
Il divieto di fare politica in Loggia è tanto
importante quanto il dovere di dedicarsi
alla politica nel mondo profano. Dunque, un
divieto irrinunciabile in Loggia e un impegno,
altamente raccomandabile, all’esterno.
Sono due modi di vivere in due mondi
diversi; fintanto l’uno rimane distintamente
separato dall’altro, regna l’armonia, la fratellanza.
Mentre i singoli Massoni hanno i
loro personali orientamenti politici, la Massoneria
Regolare, come Istituzione iniziatica,
non esprimerà mai un giudizio o una
visione politica. Le discussioni di politica,
durante le riunioni massoniche, sono da
sempre proibite. Questa saggia separazione
tra il mondo profano e quello iniziatico
risale alla fondazione della Massoneria speculativa
del XVIII secolo e ha almeno una
duplice ragione d’essere: in primo luogo la
libertà d’opinione, come diritto di ogni singolo
Massone, in secondo luogo l’indispensabile
ordine che deve regnare in ogni Loggia.
Ogni discussione politica crea correnti,
favorevoli e contrari o, peggio, amici e
nemici. Ciò era chiaro già ai nostri predecessori
di alcuni secoli fa i quali, coscienti
che il loro Ordine era basato sulla Fratellanza,
non potevano ammettere dispute di
alcun genere all’interno delle proprie mura.
Vennero quindi proibiti – e ciò vale tuttora
per tutta la Massoneria universale – non
solo i dibattiti politici, ma anche e soprattutto
quelli di natura religiosa.
Affinché l’armonia sia garantita in tutte le
Logge, anche la GLSA ha inserito nei suoi
Principi Massonici Generali, all’art. VI, queste
precisazioni: «La Loggia è un luogo
sereno e neutro dove non hanno accesso le
passioni umane. Essa non si ingerisce in
alcuna controversia politica o confessionale.
A titolo istruttivo è possibile uno
scambio di opinioni su problemi del genere.
Però, le eventuali discussioni non potranno
mai essere oggetto di votazioni, né giungere
a conclusioni che possano ledere l’indipendenza
dei membri della Loggia.» Ma fuori
dalla Loggia, nel mondo profano dove si
svolge la vita quotidiana, i Massoni possono,
e nel limite del possibile, devono partecipare
alla vita politica e sociale, a contatto
e in favore del prossimo. L’ambito
sociale è vasto; va dalla ristretta cerchia
familiare fino al mondo del lavoro e alle
grandi istituzioni socio-politiche d’ogni
livello. Ed è proprio là che si svolge il vero
compito del Libero Muratore; contribuire
con l’esempio e l’impegno pratico, improntati
sempre sul trinomio massonico di
Libertà-Uguaglianza-Fratellanza, al progresso
generale dell’umanità.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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