Conoscere sé stessi
(Alpina 1/2011)

L’inizio di un nuovo anno può essere una buona occasione per concedersi una pausa di riflessione e provare a rispondere alle questioni fondamentali della propria esistenza: da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo? A dei profani potrebbero sembrare domande oziose, que stioni che uno comincia a porsi quando non ha altre cose a cui pensare. L’uomo del XXI° secolo “vive intensamente”, la sua agenda giornaliera è densa di impegni, di incontri, di noiose incombenze da sbrigare…. A questa marea di persone che vivono senza fermarsi un attimoa e saminare la propria esistenza potremmo rinviare alla celebre affermazione cartesiana: “È proprio aver gli occhi chiusi, senza cercare mai d’aprirli, vivere senza filosofare.” Se questo monito è validoper i profani, ancor più lo dovrebbe essere per noi Massoni. L’Apprendista, già dal giorno della sua iniziazione, è posto di fronte alla parola “VITRIOL”. Presto gli viene spiegato il significato recondito di tale acronimo. Tuttavia la comprensione letterale del termine non è ancora sufficiente per una comprensione profonda. Quest’ultima non viene acquisita immediatamente ma matura giorno dopo giorno lavorando assiduamente sulla pietra grezza. Diversi memorabili capitoli della cultura mondiale sono pervasi dalla necessità di una conoscenza riflessa del soggetto. Quando la riflessione filosofica si sposterà, soprattutto con Socrate, dalla natura all’uomo, l’esigenza di un’introspezione intesa come riflessione sull’anima, sulla psiché si imporrà come una costante del pensiero occidentale. Per Socrate tutto il sapere devefondarsi sulla coscienza critica del proprio io in quanto l’autocoscienza è la condizione di ogniautentica conoscenza. L’esortazione socratica a conoscere sé stessi è un invito ad ognuno a prendere coscienza dei propri limiti perché proprio su una tale consapevolezza si costruisce l’unica sapienza veramente perseguibile dall’uomo. Una vita spesa senzauna tale indagine, per Socrate, non è degna di essere vissuta. La tradizione inaugurata da Socrate sarà portata avanti dal suo allievo Platone, dal pensiero ellenistico, da S.Agostino, da Kantenenel XX° secolo da Freud. Malgrado l’introspezionismo abbia subito numerose critiche, sembra che oggi si stiano ponendo le basi per una sua rivalutazione nell’ ambito di un’autentica conoscenza personale riconfermando in tal modo la secolare validità dell’impostazione pedagogica del pensiero massonico e di alcune delle migliori opere della cultura mondiale.

Daniele Bui

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