Alpina 11/2000
"Memento mori!" Ecco il monito che in ogni istante della vita dovrebbe
guidare i pensieri e le azioni del Massone. L’estate è passata, l’euforia
rigogliosa della natura sta scemando. L’uomo, parte integrante di
quest’ultima, si fa pensieroso e ricorda, nonostante la frenesia della vita
attuale, chi l’ha preceduto, ma che non c’è più. Non solo il dovere imposto
dalla coscienza, ma anche le ricorrenze tradizionali di questo mese, fanno
ricordare con immensa gratitudine tutti i defunti i quali, col loro esempio,
molto ci hanno insegnato, ma fanno riflettere inevitabilmente anche alla
nostra individuale fugace transitorietà. Vada dunque dapprima un nostro
pensiero affettuoso a tutti i nostri cari che prima di noi hanno dovuto
lasciare questa vita. "Le loro opere buone si perpetuino nella mente dei
posteri, gli errori siano scritti nella sabbia affinché il vento li
cancelli." Ma torniamo alla realtà di chi è confrontato con la dura vita
quotidiana e dovrebbe, appunto, produrre "opere buone". In questo numero dell’"Alpina" si
parla tra l’altro di Umanesimo. Questa corrente che ha caratterizzato tutto
il XVI° secolo, periodo definito ai giorni nostri tout court "Secolo dell’
Umanesimo", ci ha sicuramente trasmesso molti insegnamenti e lezioni di
vita. In quell’epoca innumerevoli grandi pensatori, senza dubbio precursori
della moderna Massoneria, liberi da ogni preconcetto, hanno ripreso lo
studio degli antichi (filosofia, arte, letteratura, ecc.), rigettando la
Scolastica dogmatica, ma soprattutto esaltando e ristabilendo i valori
umani; l’Uomo diventa il centro dell’universo. Il "movimento" non è
definibile con precisione, in quanto comprendeva ogni sorta di ideali
liberatori e promozionali dell’essere umano. Certamente si è trattato di un
universale desiderio di conoscenza, da raggiungere tramite la libertà di
ricerca e il diritto alle relative conclusioni personali sia razionali che
di credo. È stato un primo vastissimo tentativo di uscire
dall’oscurantismo medievale, riuscito purtroppo soltanto circa duecento anni
più tardi nel XVIII° secolo, detto dell’Illuminismo, in cui nacque l’attuale
Massoneria speculativa: la via che doveva formare "uomini liberi e di buoni
costumi".
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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