Alpina 5/2001
Conosci te stesso, invita Socrate, e conoscerai tutto l’universo visibile
ed invisibile; infatti, la conoscenza dell’umano microcosmo apre l’occhio
intuitivo verso il macrocosmo infinito. Parliamo del panteistico uno/tutto,
la Natura. Ma occupandoci di una rivista massonica, siamo invitati non solo
ad analizzare il concetto Natura, bensì ad affrontare il tema "Natura e
Massoneria".
L’uomo, trovandosi occasionalmente immerso nelle bellezze di qualche
paesaggio del nostro pianeta Terra, ha sovente la certezza che quanto vede e
lo attornia, ma anche quanto di simile esiste oltre, sia tutta quanta la
Natura, ossia ciò che si intende per natura. Ciò è molto limitativo, in quanto
si dimentica facilmente due aspetti altrettanto importanti e reali della
Natura; l’uomo come parte indissolubile della Natura e, soprattutto, tutto
quanto esiste ma non è percepibile ai nostri limitatissimi cinque sensi e
non comprensibile alla nostra individuale capacità di pensare. Nulla
finisce là dove finiscono le nostre capacità percettive e, quindi, tutto ciò
che noi chiamiamo Natura non può finire là dove la capacità dell’uomo
finisce di vedere, toccare, analizzare. A mo’ d’esempio sia accennato ai
suoni che continuano all’infinito a vibrare anche là dove il nostro udito
non sente più; qualcuno li chiama ultrasuoni. La Natura non ha né confini né
limiti; la Natura è ciò che esiste, e tutto ciò che esiste è Natura.
Non esiste il soprannaturale; c’è il metafisico e il metarazionale.
Il Massone, o meglio l’Iniziato, tende a compenetrare anche
l’imperscrutabile. Si tratta di sviluppare, sulla via iniziatica, un
particolare forse sesto senso, che può portare ad una più ampia conoscenza
intuitiva della Verità, che sarà comunque, qualsiasi essa sia, parte
integrante di quella Natura che tutto è e comprende.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
|