Alpina 1/2002
Parlando di «come migliorare l’immagine della Massoneria nel mondo
profano», tema del presente numero dell’ «Alpina», sovente si invoca o si
suggerisce, all’interno e al di fuori dell’Ordine, una cosiddetta apertura
verso il mondo esterno. Purtroppo, o forse per fortuna, finora vere e
definitive soluzioni non ne sono state né trovate né applicate. La
Massoneria è un Ordine iniziatico, i suoi adepti sono iniziati, il suo
metodo di ricerca e di sviluppo è esoterico. Come è dunque possibile parlare
di apertura, difronte a concetti per antonomasia chiusi, riservati e di
assoluta interiorità spirituale? L’adepto viene iniziato e, come tale,
acquisisce sensazioni, intuizioni e conoscenze riservate e comprensibili
solo a lui stesso, non comunicabili o trasmissibili a terzi, ma soprattutto
non destinate al grande pubblico. Ne consegue che la Massoneria, sia a
livello individuale che collettivo, riveste un carattere di assoluta e
imperativa riservatezza. Un’apertura al mondo profano è pertanto impensabile
e contraria ad ogni principio iniziatico; ridurrebbe il nostro Ordine ad una
qualsiasi associazione a sfondo sociale.Che la Massoneria si presenti,
spontaneamente o su richiesta, al momento opportuno al mondo esterno tramite
i media, che faccia, se ritenuto utile, qualche opera di beneficenza o si
renda all’occasione utile al prossimo sotto la luce del sole, non nuoce
evidentemente a nessuno. La vera via rimarrà comunque sempre quella della
discrezione e del buon esempio. Per chi vuole conoscere la Massoneria non
vi sono problemi; la storia, i principi e persino i rituali sono pubblicati
in migliaia di volumi sparsi in tutto il mondo e in ogni lingua desiderata.
Chi in malafede, per cattiveria o ignoranza diffama la Massoneria sarà
comunque sempre oggetto della nostra Tolleranza, affinché un giorno,
compresa l’utilità dei nostri intenti, anche quest’ultimi si indirizzino
verso quell’umanità migliore realizzabile soltanto tramite la fratellanza,
ossia l’amore.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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