Alpina 2/2002

I Riti, siano essi storici-arcaici, propri di una religione oppure, soprattutto, massonici, sono sempre costituiti da idee e azioni sacrali e simboliche che servono agli addetti sia per la loro iniziazione sia per la loro evoluzione interiore. Per Rito si intende sovente anche semplicemente il rituale che serve allo svolgimento della «recita» dell’iniziazione, della cerimonia ecc. Non appena fondata la prima Gran Loggia di Londra nel 1717 ed ultimate le Costituzioni di Anderson nel 1723, già iniziarono a formarsi diversi rituali, definiti Sistemi, ma soprattutto a crearsi nuovi Riti formati dai cosiddetti gradi aggiuntivi o alti gradi. Si trattava nei primi di adattare i testi, tra l’altro, ai vari contesti geografici, culturali e linguistici, mentre nei secondi di ampliarne l’approfondimento filosofico e spirituale.Per una panoramica completa di tutti i Riti o Sistemi, attuali o del passato, le pagine di questa rivista evidentemente non basterebbero; si è quindi pensato di proporne almeno due di una certa importanza, senza voler togliere nulla a tutti gli altri, altrettanto interessanti e massonicamente validi. Si parlerà in questo numero dell’ «Alpina» del Rito di Emulazione e del Rito di Schröder. Il Rito o Sistema di Emulazione, creato nel 1813, è per eccellenza inglese e pertanto praticato essenzialmente nelle isole britanniche. Il Rito o Sistema di Schröder invece, nato attorno al 1802, nonostante la sua impronta inglese, è stato creato ad Amburgo per la grande area continentale di lingua tedesca. L’ideatore di quest’ultimo, Friedrich Ludwig Schröder, attore e direttore di teatro, ha dato particolare peso, e non poteva essere diverso, al lato scenico del suo rituale.

Per il Massone è interessantissimo e di grande utilità poter visitare Logge praticanti Riti diversi; tutti esprimono ed insegnano i medesimi principi, nonostante qualche differenza per quanto riguarda l’uso dei simboli e lo svolgimento ritualistico. Questo modo di conoscersi reciprocamente aiuta a meglio comprendersi, a capire ed apprezzare le diversità, essere, insomma, sempre più profondamente Fratelli.

Vogliamoci sempre bene!

Othmar Dürler

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