Alpina 5/2002
«So di non sapere.» Questa pesante consapevolezza, questa profonda
convinzione di colui che veramente sapeva tanto, costituisce la sintesi
della più sublime umiltà mai espressa con uguale particolare chiarezza nella
storia dei grandi ed illuminati pensatori. Socrate, l’autore della celebre
frase, uno tra i più colti filosofi di tutti i tempi e precursore della
scienza moderna, aveva capito che la via verso il sapere e la saggezza
poteva essere solo quella dell’umiltà. Infatti chi si sente Maestro non solo
non lo è, ma si preclude da sé la possibilità di diventarlo. Chi per contro
si sente, o meglio sa, di essere Apprendista per tutta la vita, avrà sempre
la possibilità di crescere verso maggiore e reale conoscenza.Vari autori, esprimendo le proprie
personali opinioni, si occupano nel presente numero dell’ «Alpina» di questo
interessante e massonicamente fondamentale tema: l’umiltà. Il Massone,
come Socrate, ha per scopo unico la ricerca della Verità. E come Socrate,
anche la Massoneria nulla impone e nulla insegna. Sollecita unicamente ogni
individuo a cercare, nella più totale libertà, con la propria ragione e la
propria coscienza, la sua esclusiva verità. E ancora una volta Socrate ci
insegna la via: «Conosci te stesso!» È la via dell’umiltà e del coraggio.
Occorre infatti più coraggio guardarci allo specchio, ossia imparare a
conoscerci con profonda e meditata introspezione, che osservare, criticare e
forse anche disprezzare chi, sovente modestamente schivo ma grande di cuore,
ci circonda durante la nostra vita di tutti i giorni.
Il Massone sa che diventare Maestro significa soltanto iniziare a
diventarlo, che non lo sarà compiutamente per tutta la vita e che soltanto
l’umile e costante pratica della Tolleranza e dell’Amor fraterno lo
porteranno verso la vera maestria.
I testi esposti nelle pagine che seguono, potranno, se sapremo leggere
anche e soprattutto tra le righe, darci qualche lume su questo particolare
aspetto della via iniziatica.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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