Alpina 2/2003

Il desiderio sfrenato di Libertà, espresso, o meglio gridato con mille slogan, canzoni, discorsi, filmati e proteste, sovente è difficile da interpretare. Probabilmente soltanto un'esigua minoranza di chi reclama una non meglio definita libertà, ne conosce il vero significato, i molteplici aspetti e, soprattutto, gli inevitabili vincoli e impegni che ne derivano, la responsabilità e la maturità che essa implica. La libertà, sia essa politica, lavorativa, sociale o semplicemente comportamentale in ogni e qualsiasi ambito di umana convivenza, essa avrà sempre i suoi argini, i suoi limiti, le sue regole; sarà sempre collocata inevitabilmente tra diritto e dovere.

La ragione, ma anche le virtù, ne dovrebbero indicare il dovuto collocamento. Dove queste facoltà mancano, a livello individuale o collettivo, ecco apparire le appropriate leggi, le quali non rappresentano affatto una limitazione della libertà, bensì l'indispensabile organizzazione sociale, regolatrice di tutte le fondamentali libertà che l'uomo può esigere, ma che in ugual misura deve concedere al suo prossimo. Nell'essere umano esiste l'istinto della libertà, ma anche quello della sottomissione (Erich Fromm). La libertà non va quindi neppure imposta; va concessa a chi la desidera, a chi sa gestirla, a chi ne è maturo.

Ma non v'è soltanto la libertà sociale. Come dice bene nel suo articolo il Fratello Filippo Di Venti, la libertà è soprattutto uno dei pilastri fondamentali del credo massonico. La libertà coltivata dal Massone è quella interiore, spirituale; quella del pensiero, della coscienza, della ricerca. Sotto questo aspetto la Massoneria è la Scuola della Libertà. La Libera Muratoria è l'esatto opposto di tutte le sette e religioni; non impone alcun credo, non vincola né l'intelletto né la coscienza; essa educa i suoi addetti a valorizzare, nella più totale libertà, i doni più belli che il G.A.D.U. abbia donato all'uomo: l'intelligenza e i sentimenti, la ragione e il cuore. Il Massone si è assunto il non facile compito della propria liberazione spirituale. Quando ogni essere umano si sarà liberato dal giogo dei dogmi, ma anche dai propri preconcetti, l'umanità camminerà verso orizzonti migliori. Nel suo più intimo, l'uomo non si sentirà soltanto libero, ma, finalmente, felice.

Vogliamoci sempre bene!

Othmar Dürler

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