Alpina 1/2003

La pietra, per l'uomo d'ogni epoca, dalla caverna ai giorni nostri, ha sempre avuto un'importanza vitale. E di «pietra» si parlerà nelle pagine che seguono.

Andando a ritroso nel tempo, per millenni e millenni, troviamo i nostri antenati ad usare praticamente tutti i tipi di pietre che la natura offriva loro, per i più svariati scopi. Per comunicare si scriveva o si disegnava su ogni forma e grandezza di pietra; dal piccolo sasso all'enorme parete rocciosa. Gli attrezzi di lavoro e di caccia erano in sasso. E le pietre più belle, più preziose, già in epoca preistorica, servivano da gioielli, sia per evidenziare l'importanza di un capo o la bellezza di una donna. Ma ben presto la pietra sarebbe diventata anche, o soprattutto, materiale da costruzione; l'uomo, durante la sua lunga evoluzione, ha imparato, in modo sempre più sofisticato, ad edificare: muri, ponti, case, templi, castelli ecc. Ma anche i grandi capolavori della musica sono nati così. Ogni nota musicale è paragonabile ad una pietra adatta all'opera; quelle in sequenza orizzontale ne danno la melodia, quelle sovrapposte in modo verticale l'armonia. Disposte ed unite dal genio del compositore, queste si trasformano in quei sublimi momenti d'ascolto che sanno allietare e nutrire spiritualmente ogni essere umano sensibile al bello e al sublime. Ne consegue che per edificare vi sono infiniti materiali; la pietra ne diventa soltanto il simbolo che si trasforma, come visto, in nota musicale, ma anche in parola, colore, pensiero…

Ma il Massone cosa costruisce? Che materiale usa? Cosa può significare il concetto «pietra» per il Massone? In sintesi si può affermare che il Massone stesso si identifica con una pietra, la quale, imperfetta e deforme, ha bisogno di essere squadrata e levigata al fine di diventare idonea alla «costruzione» di un'umanità migliore. È l'insieme di molte singole pietre, perfettamente lavorate, che dà lo splendore ad un edificio, esattamente come le note musicali che, se magistralmente eseguite e quindi adornate da molti cosiddetti armonici (Obertöne), rendono sublime l'opera. Ogni Massone, sotto forma di pietra ideale, diventa, attraverso il suo cammino iniziatico, parte integrante del Tempio dell'umanità, con l'utopica speranza che un giorno si possa collocarvi alla sommità la pietra più importante, quella architettonicamente chiamata «chiave di volta», che concluderà l'opera, rispettivamente coronerà la missione massonica.

Vogliamoci sempre bene!

Othmar Dürler

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