Alpina 12/2004
Una delle Grandi Luci esposte nel Tempio massonico durante i Lavori
ritualistici è la Bibbia. Forse sarebbe più corretto dire Nuovo Testamento,
in quanto raggiunge la sua funzione soltanto allorquando il volume è aperto
all’inizio del Vangelo secondo S. Giovanni, da sempre patrono della
Massoneria. Vista la Tradizione massonica di questo libro, risalente al
medioevo, e l’importanza simbolica che riveste tuttora nella moderna Libera
Muratoria speculativa, il tema principale delle pagine che seguono è
dedicato proprio a quelle scritture che in Massoneria vengono chiamate
«Volume della Legge Sacra». I valori religiosi, simbolici e storici che, in
varie epoche e differenti contesti sociali, sono stati attribuiti alla
Bibbia, sono molti e di varia natura. Per il Massone, indipendentemente da come essa sia giunta nei nostri Templi,
è e rimane un Simbolo e come tale liberamente interpretabile da ogni singolo
Libero Muratore. Evidentemente simboleggia le sublimi aspirazioni morali che
ogni Iniziato persegue, ma nessuna parola contenuta in essa vincola il
pensiero e la coscienza di chi partecipa ai Rituali. La storia che portò
sull’Ara massonica la Bibbia, in sostituzione degli Antichi Doveri e delle
Costituzioni del 1723, è lunga e affascinante. Gli articoli che seguono ne
sono una valida prova. Non vorrei omettere di menzionare in
quest’occasione il libro «Massoneria & Bibbia», edito dalla Loggia Brenno
Bertoni di Lugano, modestamente definito Quaderno No. 9, contenente una
raccolta di testi redatti dal Fratello Orazio Schaub, già Gran Maestro della
Gran Loggia Svizzera Alpina. Un piccolo gioiello che ogni Massone dovrebbe
possedere e leggere. Siamo nel mese di dicembre, il mese delle Feste e della
fine dell’anno. La Natività sarebbe sicuramente da secoli dimenticata, se
non fosse raccontata nei vari Vangeli del Nuovo Testamento. Il nostro tema
mensile ci rammenta quindi inevitabilmente anche tutta la lunga e drammatica
storia della Cristianità.
A tutti i lettori auguro di cuore gioiose Feste e un sereno Anno 2005.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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