Alpina 10/2006
L’articolo 2 della Costituzione della Gran Loggia Svizzera Alpina recita:
«La presente Costituzione è la Legge fondamentale della GLSA. I Principi
massonici generali della GLSA, adottati dall’Assemblea dei Delegati, ne
fanno parte integrante».Bastano queste poche parole per evincere e capire
in modo eloquente che le norme che regolano lo spirito e l’agire della GLSA,
e di conseguenza di tutte le Logge e di ogni Massone svizzero, si
suddividono in due ben distinti capitoli: Principi e Leggi. Ma cosa
distingue questi due concetti? Le Leggi, rispettivamente i regolamenti,
servono al buon funzionamento dell’Associazione; a seconda dei tempi, delle
esigenze pratiche ed amministrative, possono essere modificate, aggiornate,
ampliate o ridotte, seguendo un preciso iter democratico.
Sono però i Principi massonici generali di cui siamo chiamati ad
occuparci in questo numero dell’Alpina; del loro valore attuale, ossia della
loro validità nel mondo moderno, contemporaneo, nel quale dobbiamo, volenti
o nolenti, vivere ed operare.
Se gli articoli costituzionali rappresentano la legge, i Principi
equivalgono a degli ideali. I Principi generali della Costituzione hanno
essenzialmente valore etico-morale; non possono essere imposti: chi si
identifica con essi è, potenzialmente o di fatto, Massone. Condividere, e
quindi liberamente accettare queste norme di convivenza sociale e di
sviluppo interiore individuale, è relativamente facile; è come scegliere tra
il bene e il male. Il difficile, l’utopico e forse l’impossibile è la loro
totale messa in pratica nella vita interpersonale di tutti i giorni. Il
Massone non è migliore a nessuno, anzi, è colui che, riconosciuti i propri
limiti, tende a migliorarsi facendo propri i principi, rispettivamente gli
ideali massonici, è colui che ha capito che vivendo secondo tali principi
l’umanità potrebbe essere più felice, è colui che ha compreso che la
perfezione non la raggiungerà mai ma che deve necessariamente incamminarsi,
passo dopo passo, su quella via sulla quale, come canta Beethoven nella sua
nona sinfonia, «alle Menschen werden Brüder». Se i principi massonici
tendono alla Fratellanza universale, penso, non vadano messi in discussione;
sono valori assoluti, eterni, come il bello, il buono, il giusto, il bene.
Vanno, semmai, studiati, valorizzati e, soprattutto, nel limite del
possibile, vissuti. La validità dei principi massonici non cambia, che muta
è l’uomo, la società, il mondo; l’operaio, l’artista, lo scienziato,
chiunque, se di buona volontà, può farli propri, anche oggi.
Othmar Dürler
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