Alpina 2/2006
Nei confronti del nostro Ordine, oltre all’ammirazione riconoscente di
molta gente, sussistono purtroppo – non sembra vero – anche i pregiudizi e
l’antimassonismo. Lo stupore non è soltanto giustificato, ma assolutamente
naturale per chi conosce i principi profondamente umanitari ed altruistici
del pensiero e dell’agire della Libera Muratoria. Ma cosa distingue il
pregiudizio dall’antimassonismo? Dei due atteggiamenti, il pregiudizio è
sicuramente quello più innocente; basa sulla non conoscenza, dovuta in
parte, forse, ad un po’ di pigrizia, ma soprattutto sul quell’eredità,
razionale o subconscia, di indottrinamenti e persecuzioni subite, che, come
una malattia difficilmente guaribile, l’umanità porta tristemente in sé e
tramanda, impotente, da generazione in generazione. Chiaramente peggiore è l’antimassonismo. Chi lo pratica è cosciente delle
proprie azioni, fa deliberatamente del male al prossimo e all’umanità; con
profonda malvagia lotta contro il giusto e il bene; contro la pacifica e
fraterna convivenza interpersonale e tra i popoli. Vorrei ricordare in
quest’occasione solo due correnti storiche di antimassonismo – lo spazio per
tutte non c’è - inspiegabilmente vili e prive di senso; quella papale della
Chiesa di Roma e quella svizzera capeggiata negli anni trenta del secolo
scorso dal Colonnello Fonjallaz. Papa Clemente XII, non soddisfatto, forse,
delle persecuzioni, degli eccidi, degli stermini, dei roghi ed altro, di cui
si è macchiata la sua chiesa, non appagato della privazione della libertà di
pensiero e di credo imposta, per secoli, dalla sua simoniaca gerarchia
ecclesiastica alla gente semplice e buona, fulmina ora anche la giovane
Massoneria con la sua abominevole bolla del 24 aprile 1738; l’inizio di una
interminabile diffamazione di uomini colti e buoni, impegnati unicamente per
il bene altrui. In Svizzera, il Colonnello Fonjallaz, seguace del fascismo
di Hitler e Mussolini, lancia nel 1934 un’iniziativa con l’intento di
proibire la Massoneria nel nostro Paese. Questo piano diabolico è però stato
respinto, saggiamente, dal popolo svizzero con la votazione del 1937.
Immanuel Kant già nel ‘700 esortava l’umanità: «Osate sapere!» Ma, gran
parte dell’umanità, finora, non si è dimostrata matura né per la libertà di
pensiero né per quella di coscienza: folle impressionanti inneggiano
tuttora, senza tregua, proprio a coloro che li privano del bene più sacro:
la Libertà. L’oscurantismo medievale perdura; le menti evolute ne soffrono,
oggi come in passato.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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