Alpina 1/2007
Le «Tre Grandi Luci»; la Squadra, il Compasso, la Bibbia. Sin dai primi
momenti d’appartenenza alla Massoneria ogni Libero Muratore è costantemente
confrontato con simboli. Ma questa triade simbolica-allegorica, sicuramente
la più importante tra le simbologie massoniche, colpisce per una sua
particolare caratteristica; i tre simboli che la costituiscono hanno in
comune il concetto di luce, anzi, sono chiamati esplicitamente Luci.
Nell’antichità la luce era vista soprattutto come fenomeno della natura, del
sole con i suoi solstizi ed equinozi, divina fonte di vita e fertilità.
L’essenza e le caratteristiche di questa luce sono però, nel frattempo,
state sviscerate ed analizzate scientificamente; per il filosofo,
l’esoterico, il significato è cambiato. Per questi e, segnatamente, per il
Massone Luce è diventato sinonimo di conoscenza e pertanto di verità. Ma le
«Tre Grandi Luci» non rappresentano né la verità né la conoscenza, sono
invece, per chi riesce a leggerne i reconditi insegnamenti, luci interiori
che, a mo’ di fari, e quindi di guide sicure, indicano la direzione; non
svelano la Verità ultima a nessuno, ma illuminano la via che porta ad essa.
In Massoneria i simboli sono liberamente interpretabili; nessun
indottrinamento dogmatico vincola la coscienza e la libera ricerca di chi vi
fa parte. Ecco dunque alcuni, forzatamente brevi, pensieri personali,
riguardanti questi tre fondamentali simboli del nostro Ordine.
Nella Squadra, oggetto rigido e stabile, potremmo intravedere la
rettitudine e l’onestà, nei pensieri e nelle azioni, verso sé stessi, il
prossimo e tutto il mondo che ci circonda; attitudini immanenti che
implicano moralità, virtù e amore. Il Compasso, a differenza della staticità
della squadra, è strumento dinamico, la cui apertura angolare è senza
limiti. Può rappresentare la potenziale, illimitata evoluzione spirituale
dell’uomo; la conoscenza, la trascendenza: il lavoro su sé stessi.
La triade si completa con la Bibbia, chiamata normalmente, a scanso di
equivoci, Libro Sacro, in quanto in varie parti del mondo, date le
tradizioni e i credi diversi, anche il Libro cambia. Questo Libro può
suggerire al Massone, in tutta libertà, pensieri sull’esistenza e l’essenza
del G.A.D.U., sul significato della vita, sull’eterna domanda «chi sono, da
dove vengo, dove vado?». Forse, questo Libro, rappresenta null’altro che la
sintesi della Squadra e del Compasso, l’elevazione dalla materia allo
spirito, dal profano al sacro.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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