Cosa intendiamo per Felicità?
(Alpina 1/2009)
La Felicità! Tutti vi aspirano, molti la pretendono.
Ma ahimè, nel mondo domina
e trionfa la miseria, la tristezza, la disperazione…
In merito a questa situazione contraddittoria,
in un recente articolo apparso
su Hiram, il GM del GOI Gustavo Raffi
esprimeva questi significativi pensieri:
«Una riflessione sulla Felicità, in un
momento di così grande ansia e angoscia
per il futuro del mondo, proiettato oramai
in uno scenario geopolitico tra i più difficili
ed infausti che si sarebbero potuti immaginare
quale incipit del XXI secolo, corre
perlomeno il rischio di sembrare una provocazione
o, tutt’al più, noncuranza verso
il dolore altrui.» Dobbiamo dunque rinunciare
alla Felicità? No, per nulla al mondo!
Sarebbe come accettare il male per scontato;
un’assurda rassegnazione alla sofferenza,
l’abbandono anche dell’ultima
ancora di salvezza, la Speranza. Al contrario,
la Felicità va cercata, conquistata, coltivata
e diffusa tra le genti, in quanto
diritto inalienabile di ogni essere umano
sin dalla sua nascita. Utopia o no, l’uomo
tende alla felicità; per essa va quindi lottato
con ogni mezzo, non solo a livello di
governi e istituzioni internazionali, bensì
anche con il contributo attivo di ogni singolo
cittadino. Le sensazioni definite Felicità
e le rispettive cause sono variamente
definibili. Psicologicamente, ma anche
filosoficamente, la felicità può rappresentare
uno stato di grazia, totale serenità,
assenza di preoccupazioni e, fisicamente,
assenza di ogni tipo di sofferenza. Ma l’assenza
del male non basta; la vera Felicità
è raggiunta soltanto quando allo stato di
passiva serenità si aggiunge il piacere
attivo; l’arte, la natura, ma anche le piccole
cose come un sorriso, una melodia, un cibo,
tutto quanto può essere gradevole alla
nostra mente, al nostro cuore, ai nostri cinque
sensi. Ma non solo ricevere dà Gioia;
la Felicità è anche, e soprattutto la conseguenza
del dare, dell’altruismo, dell’amore.
L’«Inno alla Gioia», parte della nona sinfonia
di Beethowen, ne è un grande esempio.
Con la sua sconfinata genialità Beethowen
ha voluto, con parole e musica, non solo
spiegare la Felicità, ma farla vivere intimamente
al maggior numero possibile di
esseri umani; definita in parole Scintilla
divina, lui, in musica la concretizza, rendendo
la Gioia realmente percepibile. Purtroppo
la Felicità è fatta di piccoli
momenti. Ogni secondo della nostra vita è
diverso di quello precedente e di quello
successivo. Navighiamo inevitabilmente
tra il bene e il male; apprezzare e valorizzare
i momenti felici aiuta a perpetuarli nel
tempo.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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