Che cos’è la verità ?
(Alpina 8-9/2012)

La problematica della verità si pone al centro non solo della ricerca massonica, ma anche di indagini attinenti alle principali manifestazioni della cultura, come la religione, l’arte e, ovviamente, la conoscenzascientifica. Prima di rispondere alla domanda se l’uomo è in grado o meno di cogliere la verità, è necessario chiarire il senso di questo concetto affinché ci possa essere una garanzia di riferirsi ad un medesimo significato utilizzando il termine “verità”. Ebbene già in questa prima fase i problemi si sono rivelati complessi in quanto tutte le principali definizioni della “verità” proposte nel corso della storia del pensiero si sono scontrate con obiezioni insidiose. L’analisi filosofica moderna ha sottolineato le ambiguità e i limiti della verità intesa come proprietà dell’essere. In questo senso la verità è usata ora in opposizione a falso, ora in opposizione a finto. La coppia vero/finto si riferisce anche ad oggetti, ma nell’accezione di autentico, mentre la coppia vero/falso è legata ad una proprietà del linguaggio e del pensiero che si presume rappresenti fedelmente la realtà. In questo senso non si tratta di una proprietà ontologica, ma di una proprietà relazionale. Anche la concezione semantica della verità (La verità è la proprietà di un enunciato, quando esso corrisponde ai fatti) manifesta dei problemi con la nozione di corrispondenza. Questa sembra impossibile perché implica l’esistenza di una relazione tra due cose differenti, mentre la relazione dovrebbe essere di identità. Per quanto riguarda la concezione sintattica (la verità come coerenza), come specifica Bertand Russell: “Non c’è nessuna ragione di supporre che sia possibile un solo sistema coerente di credenze. Un romanziere dotato di sufficiente fantasia, potrebbe riuscire a inventare per il mondo un passato che si accordi perfettamente con ciò che noi sappiamo, pur essendo completamente diverso dal passato reale”. Anche la concezione pragmatica (è vero ciò che è utile) risulta facilmente attaccabile. Ci sono infatti numerose cose che è utile credere ma che sono false. Inoltre quale è il criterio dell’utilità? Dal momento che le differenti definizioni di verità si sono dimostrate problematiche, diversi filosofi hanno cominciato a pensare che potesse trattarsi di uno pseudo-problema. Nella Tavola consacrata a questo numero cercherò di convincere i Fr. Che questo non è un esito inevitabile, ma anzi sosterrò che per noi Massoni la verità ha una funzione vitale, sociale e morale.

Daniele Bui

<< Nùmero 6-7/2012 Index Nùmero 10/2012 >>