E se la Massoneria non esistesse?
(Alpina 8-9/2013)
La questione sollevata dall’editoriale di questo mese non è univoca. Infatti può essere interpretata in due modi: ci si può chiedere in primo luogo che cosa succederebbe se la Massoneria non fosse mai esistita. D’altra parte il senso della domanda potrebbe essere quello di chiedersi che cosa accadrebbe se la Libera Muratoria dovesse scomparire. Ebbene, per quanto riguarda il primo problema penso che molto probabilmente nessuno si accorgerebbe della mancanza del nostro Ordine se non fosse mai esistito. Per sentire la mancanza di qualche cosa è necessario prima averne avuto esperienza. Posso sentire la mancanza della musica di Mozart senza avere almeno ascoltato un brano del suo repertorio? Credo proprio di no. Per contro, se il senso della domanda fosse quello di considerare l’eventualità di una sparizione della Massoneria allora la risposta sarebbe opposta. In questo caso chi ha avuto la fortuna di essere stato iniziato e ha saputo cogliere gli insegnamenti profondi del suo simbolismo esoterico, risentirebbe senz’altro come una perdita disastrosa la scomparsa della Fratellanza. Il sentimento di privazione emergerebbe sia individualmente che collettivamente. Nella sfera personale in quanto molteplici strumenti per l’elevazione spirituale si perderebbero irreparabilmente. Senza Tempio, senza Loggia, senza Fratelli e senza rituali molti obiettivi resterebbero senz’altro preclusi. Ancora più tragica si rivelerebbe poi la scomparsa della Libera Muratoria in ambito sociale, politico ed educativo. Ricordiamoci la formula secolare che sintetizza le nostre aspirazioni: “scavare oscure e profonde prigioni al vizio, per innalzare templi alla virtù e lavorare al bene ed al progresso dell’umanità”. In un contesto storico come il nostro dominato da fanatismi di ogni genere, genocidi, terrorismo, discriminazioni ed ingiustizie economiche e sociali il contributo della Massoneria è insostituibile ed essenziate. Nell’epoca della globalizzazione, di una società multietnica, multiculturale e multireligiosa la perdita, o solamente l’affievolimento, delle forze che promuovono i nostri ideali di libertà, uguaglianza, fraternità, tolleranza e razionalità sarebbe devastante. Un mondo possibile nel quale la Massoneria, a un certo momento, scomparisse non assomiglierebbe certo al cantiere ordinato dove ognuno lavora con gli altri armoniosamente alla costruzione del Tempio dell’umanità; tenderebbe piuttosto a disgregarsi nel caotico stato di natura prospettato da Thomas Hobbes, cioè quello della guerra di ognuno contro tutti.
Daniele Bui
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