Carissime Sorelle e Fratelli delle Delegazioni Estere, Carissime Sorelle e Fratelli tutti, innanzitutto voglio ringraziare le Sorelle che mi hanno accordato la loro fiducia ancor prima di aver conosciuto le mie proposte programmatiche, e mi hanno dunque condotto oggi a questa bella e difficile funzione: quella della Gran Maestranza, - ringraziare le Sorelle del precedente Consiglio federale per il loro impegno e il loro lavoro svolto nella gestione della nostra Obbedienza – ringraziare la R.ma GM. uscente, Gabriella Bagnolesi che ha saputo ancora una volta così bene in un momento di particolare difficoltà per la nostra Obbedienza, presiedere durante 3 anni al nostro destino massonico. Sono cosciente del fatto che il mio compito sarà difficoltoso, che le soddisfazioni saranno più rare delle preoccupazioni e dei problemi, ma la fede nel nostro ideale ci dà una forza inaspettata per superare questi ostacoli. La nostra Obbedienza, la GLMFI, ha conosciuto i sobbalzi e le impetuosità della giovinezza e ora deve assumere la sua maturità e costruirla con un’idea chiara di ciò che vuole divenire. In questo periodo fra la giovinezza impetuosa e creativa e la maturità forte e serena, io spero di riuscire col vostro aiuto a tenere saldo il timone. Con il vostro aiuto, naturalmente Sorelle, perché sola non posso fare niente, ma insieme possiamo fare tutto. Innanzitutto è necessario lo sviluppo numerico della nostra Obbedienza, ma poiché la Massoneria non recluta ma solo accoglie, i nostri mezzi per sollecitare le domande sono pochi, anzi pochissimi. Noi potremo interessare le profane soprattutto con il nostro comportamento fuori dal Tempio, con le nostre qualità di onestà, intelligenza, tolleranza, con la profondità delle nostre riflessioni, con l’essere sempre all’ascolto attento dell’altro. Noi veniamo in loggia non solo per lavorare su noi stesse e per diventare un solido anello della catena massonica universale, ma anche per portare all’esterno la nostra saggezza. Dunque lo sviluppo della nostra Obbedienza dipende dal comportamento di tutte noi, sorelle di ogni ordine e grado, perché anche se la struttura della nostra organizzazione è piramidale non dimentichiamo mai che è dalla base che si costruisce l’edificio. Sono anche convinta che tutto deve essere messo in opera a livello nazionale per sostenere le iniziative verso l’esterno, le buone iniziative volontà delle logge locali: è nostro dovere incoraggiarle, orientarle e promuoverle. Le nostre logge raggruppano Sorelle con sensibilità e storie diverse che hanno la fortuna di appartenere a questa grande famiglia di idee che è la massoneria e questa opportunità dobbiamo cercare di condividerla con altre donne italiane che vogliono partecipare a questo vasto progetto che è quello di una società migliore. A loro volta esse ci porteranno le loro domande, le loro idee, le loro singolarità: sono queste singolarità sparse che noi dobbiamo riunire per costruire la nostra unità dinamica di domani. Naturalmente io conto di agire nella continuità, conservare alla GLMFI la sua unità nell’armonia e nel rispetto dei suoi principi. Ciò che guiderà le mie decisioni sarà la volontà di far rispettare le nostre regole e di assicurare la nostra coesione.
Voglio precisare che quando auspico la nostra crescita non è per l’immagine o il potere, ma piuttosto per la condivisione dei nostri valori e dei nostri ideali con le donne di buona volontà che vogliono “costruire”.
Noi continueremo a mantenere, anzi a intensificare le nostre relazioni con le altre Obbedienze, specialmente quelle straniere femminili, rispettando l’identità di ciascuna, trovando azioni che potremo condurre insieme su progetti che concernano i nostri valori.
Ma al di là di queste proposte di ordine pratico , penso che la nostra Obbedienza oggi dovrebbe avere un progetto decisamente “massonico”. Il nostro grande antenato, James Anderson, quando ha redatto quel famoso articolo 1 della sua costituzione: “Di Dio e della Religione”, articolo che ha fatto versare fiumi d’inchiostro da allora fino ai giorni nostri, quando ha imposto ai Fratelli massoni la famosa “religione naturale” ha voluto soprattutto lanciare un messaggio di tolleranza in un paese dilaniato dalle lotte religiose: condividendo quella religione “naturale” e soprattutto rispettando tutte le altre religioni l’Inghilterra avrebbe potuto trovare un’oasi di pace dove riposarsi. Obiettivo utopico, ma ciò non diminuisce il valore di quella proposta.
Ebbene anche noi dovremmo avere un grande progetto, compatibile con la nostra epoca.
Lo storico umanismo massonico, il cui obiettivo era ed è la valorizzazione dell’uomo e della sua dignità, oggi non basta più: i tempi sono cambiati e dobbiamo allargare il concetto e comprendere, inserire, allargare al “vivente” in tutte le sue diversità e forme e integrare i valori ecologici che oggi si impongono a noi.
Vorrei lavorare con voi, Sorelle, a questa comprensione allargata dell’umanismo massonico, con voi che come me avete la preoccupazione del divenire umano e del nostro pianeta.
La nostra attuale società è in crisi – non parlo della crisi finanziaria anche se ha le sue pesantissime ripercussioni nella nostra vita – mi riferisco alla crisi dei valori di progresso, a profitto dei valori di consumismo ed egoismo.
Credo che la Massoneria femminile abbia un ruolo in questo difficile contesto, in cui persino la difesa della moralità e dei principi etici è una controtendenza: quella di fare appello al nostro spirito d’iniziativa, alla nostra forza, alla nostra creatività, insomma alla nostra arte della costruzione e agli strumenti relativi, per difendere la vita in quello che ha di più autentico, per costruire una società in armonia con tutti gli altri esseri viventi.
Le donne massoni del III millennio devono divenire e restare libere cioè resistere al diktat del mercato e alle leggi che vuole imporci. Queste donne massoni, libere, porteranno la loro libertà come un magnifico sorriso al mondo e potranno contribuire concretamente a costruire la speranza in un mondo migliore.
Dal messaggio di tolleranza del secolo dei Lumi la Massoneria ha sempre svolto il ruolo di essere al pari coi tempi e di rispondere ai bisogni dell’uomo e della società, cercando sempre e spesso riuscendovi, di proporre e anticipare le soluzioni a quei bisogni ispirandosi ai valori universali di cui è erede e portatrice.
La Gran Maestra
Maria Pia Ferrari