Prima visita del Gran Maestro alle Logge della Comunione
Il 9 luglio il Gran Maestro accompagnato dal Gran Cancelliere si è recato in visita presso la Loggia Hiram Abif n. 2 di Palermo.
Trattandosi della prima visita ad una Loggia della Comunione, i Fratelli siciliani hanno voluto attestare il loro entusiasmo per la nascita della Gran Loggia Tradizionale d’Italia e per la presenza a Palermo del loro Gran Maestro celebrando una Tornata rituale che ha toccato il culmine dell’intensità con la lettura della Tavola tracciata dal Grande Oratore:
A:.G:.D:.G:.A:.D:.U:.
Illustrissimo e Venerabilissimo Gran Maestro
Rispettabilissimo Maestro Venerabile
Fratelli dell’Oriente
Fratelli tutti carissimi
Oggi per la Loggia Hiram n° 2, All’Oriente di Palermo, è un giorno di giubilo perché il vertice dell’Istituzione massonica, fa visita alla sua Officina, onorandoci con la sua presenza e con la sua Parola, che sarà foriera certamente di incoraggiamento ed entusiasmo, e che darà a noi la spinta emotiva per incentivare la costruzione, con più forza e vigore, di quel Tempio Interiore che tanto ci auspichiamo. Venerabilissimo,
E’ bene che Voi sappiate, che questa Officina, è frutto di una idea sulla Massoneria Universale, che supera e va oltre i concetti espressi nei regolamenti e costituzioni dell’Ordine a cui abbiamo l’onore di appartenere.
Li supera e va oltre, in quanto guardandoci indietro ed esaminando il passato ci viene spontaneo chiederci dove va l’uomo agli albori del terzo millennio, e del l’Uomo massone in particolare.
Abbiamo notato che ogni qualvolta ci siamo guardati indietro, ci siamo trovati mancanti, bloccati da eventi importanti, per il tempo che è passato, ma tremendamente frenanti e soprattutto inadatti, in un momento di evoluzione e di trasformazione dell’uomo oggi, nel contesto globale che supera, viva Dio, i concetti di spazio e di tempo, portando l’uomo al centro di Sé, in contatto con l’Umanità tutta, alla ricerca di quella simbiosi che solo a livello osmotico si ottiene integrando tutte le diversità ed i modi di pensare.
Mi piace pensare e guardare l’Uomo massone, il quale viene fuori dal Tempio Hiramico, per entrare in un Tempio simbolico Universale, cosmico, rappresentato dall’Io proprio, che è Tabernacolo del Sacro Fuoco Creatore e del Pensiero Universale, che accomuna più di un Simbolo decorato e appeso ad una parete.
Se il Simbolo comunica, se il Simbolo porta messaggi ancestrali di Verità assoluta, deve essere anche Vibrazione che scuote sin dalle viscere per proiettarci in dimensioni soprannaturali. Ciò si ottiene non attraverso la ripetizione di una ritualità , che di per se è fondamentale per la formazione dell’Uomo massone, ma reagendo al sentimento di quel mutuo soccorso che dal profondo del cuore pervade la mente dell’Uomo massone accomunandolo agli altri fratelli nello sforzo sacro non visibile ma profondamente tangibile. Venerabilissimo,
Viviamo momenti prigionieri, confusi ed instabili, in tutti i settori della vita profana e noi Massoni per questo, siamo chiamati a prove importanti, faticose, per mettere in opera quanto abbiamo appreso nel corso del nostro rituale lavoro.
Ma per compiere ciò abbiamo bisogno di supporto, di incoraggiamenti, di aiuti, aiuti che certamente saranno dati da tutti i nostri fratelli. Ecco perché la Vostra visita Venerabilissimo Gran Maestro, è tanto gradita ed attesa, desideriamo che la Vostra venuta percepisca il desiderio, l’ansia, la speranza e la certezza che abbiamo, che nel mondo tutto può cambiare in senso positivo.
Noi ritualmente abbiamo intrapreso dei viaggi da nord a sud, da est ad ovest, attraverso i quattro elementi della natura; terra, aria, acqua, fuoco, subendo un processo si trasformazione, oserei dire di trasfigurazione, perché solo cosi si può accedere al Tempio della vita, s diventando nuove piante, ci siamo rivestiti di una nuova armatura e siamo finalmente, dalla morte rinati a nuova vita, non una tantum, ma ripetendo con ritualità , morte e successiva rinascita all’infinito.
Il Massone muore e rinasce sotto forma di Acacia in eterno, come l’Araba Fenicia dal suo uovo e come tante altre Verità .
Ci piace immaginare essere dei Giovanni Battista, un uomo che grida nel deserto “ravvedetevi”; un uomo anch’esso pieno di speranze, di ansie, e la certezza però del domani come giorno migliore, un giorno in più alla ricerca della verità ; diverso da quel Giovanni l’Evangelista con la certezza di una verità assoluta senza dubbi senza incertezze. Lo stesso Gesù era pervaso dai dubbi e incertezze, tante volte espressi, e quella era la sua grandezza: un Uomo Divino.
Il massone presuppone che l’uomo è immenso e che qualcuno abbia creato questa immensità , ciascuno a suo modo.
Ciò è religiosità , è certezza, è un dubbio che si evolve nascendo dentro ogni uomo per poi fuori accomunarli. Possiamo fare a meno dell’Evangelista?
Sicuramente si, perché la verità è dentro di noi, è dentro ogni uomo. “Leggi tra i versi strani la Verità che si nasconde” scriveva Dante.
Possiamo fare a meno del Battista?
Sicuramente no, perche il suo esempio consente all’uomo di viaggiare, di cercare di esporre il proprio pensiero anche se attorno a lui c’è silenzio.
Ma anche il Silenzio ha la sua voce che certamente l’Uomo massone ascolterà , perché egli ha il cuore semplice e fedele.
Per l’Uomo massone, semplice, fedele, ostinato, libero: …. Il passato, come il presente, contiene pietre preziose e scorie: è nostro compito distinguere quello che è prezioso da quello che è vile e caduco.
Noi Vi ringraziamo per la vostra visita Venerabilissimo Gran Maestro, e siamo pronti per la battaglia che ci attende.
Sarà dura ma riusciremo nell’Impresa, perché siamo nel giusto.
Ci illumini durante il nostro cammino affinché il coraggio non ci venga meno, per il bene dell’Umanità a alla G:.D:.G:.A:.D:.U:..
BENVENUTO TRA NOI