Alpina 2/2005
È più pacifista colui che porge l’altra guancia, oppure chi medita e
digiuna, o ancora, chi, armi alla mano, libera i deboli e gli oppressi? Io
non lo so. Chiaro è che chiunque lavori, con convinzione e abnegazione, per
la libertà, la giustizia e la pace tra i popoli è, e non può essere
diversamente, un Pacifista. Molti personaggi illustri, dall’antichità ai
giorni nostri si sono distinti operando in favore della pace, ognuno a modo
suo; il Pacifismo ha innumerevoli facce e molti sono i modi di praticarlo.
Esporre nomi dell’uno o dell’altro è pericoloso; si potrebbe favorire un
metodo a scapito di uno diverso, ma anche irritare chi ne accetta solo uno
mentre disapprova gli altri. Un nome, comunque, possiamo, anzi dobbiamo,
farlo. Senza andar lontano, tra i confini del nostro piccolo Paese, è
vissuto e ha operato per il bene dell’umanità Elie Ducommun (1833-1906).È stato Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina dal 1890 al 1895.
Sempre nel 1890 è stato nominato Segretario Generale del Bureau
International de la Paix. Per l’immenso impegno svolto in seno a
quest’organizzazione gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace nel
1902. Durante una sua visita alla Loggia «Il Dovere» di Lugano, in qualità
di Gran Maestro, ha espresso queste parole: «I Massoni hanno il gran
vantaggio di sapere che la loro unione e le loro forze servono a qualcosa di
giusto, di buono, di utile. Si tratta di ciò che viene apertamente insegnato
nelle Logge e che deve, altrettanto apertamente, essere conosciuto fuori;
l’amore per l’umanità, la difesa dei deboli, dei bambini, degli oppressi, i
sentimenti di giustizia e benevolenza. Solo così riusciremo ad essere veri
Massoni, coloro che portano la propria pietra all’edificio della pace, della
tolleranza, dell’amore fraterno che è poi il ruolo definitivo dell’uomo su
questa terra». Nelle pagine che seguono è rievocata la sua intensa vita che
merita di essere, non solo ricordata con orgoglio da tutti i Massoni, ma
anche imitata da chi può e deve occuparsi dei grandi problemi inerenti alla
Pace nel mondo. Ma anche il singolo Massone, nel limite della sua personale
situazione sociale, qualcosa in favore della Pace può fare, foss’anche
soltanto dando il buon esempio, praticando la tolleranza, il rispetto e
l’amore per il prossimo. In merito, Mahatma Gandhi, in conclusione di una
delle sue più belle poesie ha scritto: «Scopri l’Amore e fallo conoscere al
mondo». Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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