Il silenzio di cui si parla è il silenzio interiore. Il lavoro della conoscenza di sé si vive concretamente sin dall’inizio dell’esperienza massonica, e all’Apprendista viene imposto, in tempio, il silenzio. Imposizione che all’inizio nella via iniziatica può sembrare in contraddizione con il concetto di libertà, ma per instaurare e godere del silenzio interiore c’è bisogno di tempo e della necessità di affinare la capacità di ascolto, di osservazione, di analisi e di intuizione.
La massoneria suggerisce di dimenticare ciò che sappiamo e che possiamo e di imparare a rimanere almeno per un istante silenziose nell’ascolto del cuore, per aprirci all’esistenza e alla presenza del nostro Essere più nascosto e dimenticato.