Da libraio a Premio Nobel della letteratura

Hermann Hesse a Montagnola

Nel maggio del 1919, all’età di 42 anni, Hermann Hesse si trasferì a Montagnola e prese alloggio a Casa Camuzzi, che per dodici anni rimase la sua residenza. Questo semplice appartamento di quattro locali, situato nella pittoresca abitazione, era adeguato anche alla critica situazione finanziaria di Hesse. Senza riscaldamento e in pessime condizioni, ma dotato di una terrazza magnifica, diventò nondimeno la sua nuova patria.

REGINA BUCHER (Revista massonica svizzera ottobre 2003)

Dopo il periodo di crisi, dovuto alla separazione dalla famiglia e al suo ruolo di oppositore alla prima guerra mondiale, iniziò a scrivere e scoprì la pittura, risultato del silenzio della pace che ritrovò nel suo ritiro.

Durante la sua prima estate in Ticino, Hesse amava compiere lunghe passeggiate in compagnia degli amici che vivevano nella regione o che lo venivano a trovare da fuori. Iniziò con impegno a dipingere ad acquarello e assaporò la pace delle giornate ticinesi e delle lunghe serate ai grotti. «Nei giorni di calura, passeggiavo per i villaggi e i boschi di castani, sedevo sulla seggiola pieghevole e, con i colori ad acqua, tentavo di preservare qualcosa del fluttuante incanto; nelle calde notti invece sedevo fino a tardi nel castello di Klingsor, provando a sentire ed accorgermi di qualcosa, come se avessi il pennello e potessi cantare con parole di una canzone quell’incredibile estate.» (Ricordi dell’estate di Klingsor, 1938)

A Casa Camuzzi videro la luce L’ultima estate di Klingsor, Siddharta, Narciso e Boccadoro, così come molti racconti e poesie.

Nel 1931 Hesse e la sua terza moglie si trasferirono in una nuova casa situata su uno splendido terreno non lontano da Casa Camuzzi. La casa venne costruita su desiderio di Hermann e Ninon Hesse. I mezzi finanziari furono messi a disposizione dall’amico e mecenate H.C. Bodmer. Hesse, durante tutta la vita, ebbe il diritto di abitare a Casa Rossa. Dopo i ruggenti anni venti, la vita divenne ancora più tranquilla. Nonostante la copiosa corrispondenza e le visite frequenti, alimentate dal crescente successo letterario, Hesse trovò ugualmente il tempo di occuparsi del suo giardino. Piantò alcune viti e un orto. Nel suo giardino si trovavano ortensie, rose e girasoli, vicino al bosco c’era anche un piccolo albero di bambù. Per Hesse i lavori di giardinaggio erano una fonte continua di forza e di meditazione. «Passo i miei giorni tra lo studio ed il giardino, al termine tocca alla meditazione ed al nutrimento spirituale, e funzionano tutti assieme», scriveva Hesse nel 1934 a Karl Isenberg. Hesse trovò anche il tempo e la forza di occuparsi di molti rifugiati fuggiti a Montagnola dopo l’ascesa dei nazionalsocialisti in Germania. Nel 1943 venne pubblicato Il gioco delle perle di vetro che gli valse il Premio Nobel nel 1946.

Hesse morì il 9 agosto 1962 e fu seppellito nel cimitero della chiesa di Sant’Abbondio a Gentilino, dove aveva già acquistato una tomba. Sebbene in un primo tempo venisse considerato dai cittadini di Montagnola uno strano e singolare straniero, nel corso degli anni Hesse si sentì profondamente legato al luogo ed ai suoi abitanti. Così racconta nel 1954 in Grazie al Ticino: «Il paesaggio del Ticino, che nel 1907 ho potuto conoscere per la prima volta, mi ha sempre attratto e accolto come una vera patria o addirittura come un asilo profondamente desiderato. Lo descrivo in numerose poesie e in alcune è anzi il tema principale. Uno dei miei libri, la Passeggiata, non è che un inno al paesaggio ticinese, diventato nel frattempo la mia nuova patria. E non amo solamente i suoi paesaggi e il suo clima, ma anche i suoi abitanti. Nei decenni in cui ho vissuto vicino a loro, tra noi ha sempre regnato pace e amicizia.»

Citazioni scelte

«Qui il sole è più intenso e caldo e le montagne ancora più rosse, qui crescono castagni, la vite, mandorli e fichi e la gente è buona, educata e gentile…»

«Giallo al giallo, giallo al rosso accostato / E freddi azzurri velati di rosa! /Luce, colore vibra da mondo a mondo,/S’inarca e sfuma in onde d’amore.»

«Dipingere è meraviglioso, rende più lieti e più pazienti. Non si hanno le dita nere dopo, come nello scrivere, ma rosse e blu.»

«Leggere un libro, per il buon lettore significa: conoscere la personalità e la mentalità di uno sconosciuto, cercare di comprenderlo, possibilmente riuscire a diventargli amico.» «La funzione del poeta non é indicare le vie ma innanzi tutto risvegliare nostalgie.»

Breve biografia di Hermann Hesse

1877 Hermann Hesse nasce il 2 luglio a Calw, nel Würtenberg. I genitori, Johannes Hesse e Maria Gundert, avevano vissuto in India come missionari. Il nonno materno è il famoso indologo Hermann Gundert. Dato che il padre è originario del Baltico, Hesse ha la cittadinanza russa dalla nascita.

1883 La famiglia, che vive da cinque anni a Basilea, riceve la cittadinanza svizzera.

1890 Hesse riceve la cittadinanza tedesca e del Würtenberg, per sostenere il locale Esame di Stato.

1892-94 Gravi dissidi con i suoi genitori, i quali vorrebbero che lui studiasse teologia.

1895-98 Hesse assolve con successo l’apprendistato come libraio a Tübingen. Nel 1899 appare la sua prima pubblicazione, il volume di poesia Romantische Lieder.

1899-1903 Attività di libraio a Basilea.

1901 Primo viaggio in Italia, che come tutti gli altri, lo porterà attraverso il Nord del Paese.

1903 Secondo viaggio in Italia, in parte accompagnato da Maria Bernoulli.

1904 Il grande successo del racconto Peter Camenzind rende possibile il matrimonio con Maria Bernoulli. La coppia risiede sulle sponde tedesche del Bodensee, a Gaienhofen. Nascono tre figli, nel 1905, 1909 e 1911. Durante gli anni seguenti, Hesse collabora a riviste letterarie e pubblica alcuni racconti e poesie.

1906-1914 Hesse intraprende ancora quattro viaggi in Italia, accompagnato da pittori e musicisti.

1911 Da settembre a dicembre Hesse viaggia a Ceylon e in Indonesia, con il pittore Hans Sturzenegger.

1912 La famiglia si trasferisce a Berna.

1914 Poco dopo l’inizio della guerra, Hesse diventa pacifista e sosterrà questa posizione in diversi articoli di giornali. È attaccato dalla stampa tedesca come «traditore della patria».

1916 Inizia la psicoanalisi da un allievo di C.G.Jung.

1919 Separazione dalla famiglia. Hesse si trasferisce in Ticino, a Montagnola. Si dedica intensivamente alla pittura ed al disegno. Pubblicazione di Damian.

1921 Sedute di psicoterapia da C.G.Jung.

1922 Pubblicazione di Siddaharta.

1923 Divorzio da Maria Bernoulli.

1924 Secondo matrimonio con la cantante Ruth Wenger. Hesse riprende la cittadinanza svizzera.

1927 Divorzio da Ruth Wenger. Pubblica il romanzo Il lupo della steppa.

1931 Trasferimento a Casa Rossa, a Montagnola. Terzo matrimonio con Ninon Dolbin.

1932-42 Lavora all’opera Il gioco delle perle di vetro.

1933-45 Durante gli undici anni di dittatura di Hitler in Germania, Hesse e sua moglie sostengono diversi emigranti e aiutano molti ebrei alla fuga.

1943 Il gioco delle perle di vetro é pubblicato in Svizzera.

1946 Hesse riceve il Premio Nobel per la letteratura.

1962 Hesse muore il 9 agosto per un colpo apoplettico.

La Fondazione Hermann Hesse Montagnola

Il 2 luglio 1997 è stato realizzato, grazie ad un’iniziativa privata e alla gestione di un’associazione, il Museo Hermann Hesse di Montagnola. Dal 1° gennaio 2000, la Fondazione Hermann Hesse, Montagnola, nella quale sono rappresentati la famiglia Hesse, il Comune di Montagnola e la Città di Lugano, cura la testimonianza artistica e letteraria dello scrittore.

La Fondazione gestisce il Museo che con i suoi 14.000 visitatori annuali, è diventato uno degli enti culturali più importanti ed attrattivi del Ticino.

L’esposizione, curata in due lingue, permette al visitatore un accesso individuale all’opera di Hermann Hesse. Oggetti personali e numerosi libri, acquarelli e fotografie, comunicano un’immagine della vita dell’artista. Alcuni punti tematici, come per esempio l’India o l’ideazione de Il gioco delle perle di vetro, danno al visitatore l’opportunità di esplorare il processo creativo della scrittura di Hesse.

Anche il Programma con il quale si cerca di mantenere viva la parola di Hermann Hesse, rende il luogo particolarmente interessante: gli incontri settimanali di lettura in italiano e tedesco, conferenze, discussioni, concerti, mostre e passeggiate guidate fanno del Museo un centro di incontro per un pubblico internazionale.

La Fondazione Hermann Hesse Montagnola organizza, inoltre, diverse mostre tematiche e manifestazioni culturali, presentate sia in Svizzera, sia all’estero, con la collaborazione delle locali istituzioni culturali e musei. Regina Bucher è direttrice della Fondazione e del Museo a Montagnola.

Il Consiglio di Fondazione: Prof. Peter Nobel (presidente) Silver Hesse (vicepresidente) Flavio Cotti (ex Consigliere Federale) Giorgio Giudici (sindaco di Lugano) Mauro Brocchi (sindaco di Montagnola) Elisabetta Pavesi Andreas Reinhart Jost Reinhold

Chi volesse sostenere il nostro lavoro, può aderire al gruppo promotore della Fondazione. Il formulario e le condizioni d’adesione sono da richiedere al Museo.

 

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