Io posso far valere un mio diritto solo quando ho assolto i miei doveri.
Diritti e Doveri
A prima vista - e non solo - sembrerebbe ed è un tema tanto vasto da
spaventare anche il più coraggioso dei ricercatori. L’argomento è stato
affrontato fin dal passato più lontano da tutte le angolazioni; religiosa,
filosofica, morale e giuridica. Già Platone, per bocca di Socrate, parla di
doveri dell’uomo.
Filippo Di Venti, Loggia Brenno Bertoni, Lugano (Revista
massonica svizzera maggio 2007)
Qua e là questa materia viene trattata da vari pensatori classici, greci
e latini (per i primi, i tragici, per i secondi Cicerone e Seneca, per
limitarci ai latini che più direttamente hanno affrontato il problema), ma,
dopo la carta dei diritti e doveri del cittadino elaborata dai pensatori
illuministi ai tempi della Rivoluzione francese, in tempi più recenti sarà
Mazzini a parlare di diritti e doveri dell’uomo. La fonte più ricca e
autorevole rimangono comunque le Sacre Scritture, Bibbia e Vangeli. Questa
rapida (e abbondantemente incompleta) carrellata consente di rendersi conto
della vastità del tema, che ha interessato l’uomo si può dire dalla sua
comparsa sulla terra o, quanto meno, dal momento in cui si costituì a
società. Cosa si può dire dunque su un tema tanto vasto e già tanto trattato
nel passato e nel presente? Temo si possa dire ben poco di nuovo, ma si può
tentare di focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti più interessanti sotto
il profilo massonico, se non più inediti.
La Libertà
La domanda che dobbiamo rivolgerci potrebbe essere questa: quale o quali
tra i diritti e i doveri sono oggi avvertiti come più negati, disattesi o
impellenti nella nostra società? Vediamone alcuni. Tra i diritti, il più
agognato dagli uomini, quello per il quale l’uomo da sempre ha lottato per
vederlo realizzato, è la libertà. Si tratta di un prisma dalle molte facce,
anche se, nell’ottica massonica, andrebbe privilegiata, a mio avviso, la
dimensione spirituale. Quale forma più sublime di libertà possiamo concepire
di quella che il Fratello realizza nel contatto costruttivo con gli altri
Muratori, quale baluardo più sicuro contro le frivolezze profane della
ricchezza interiore? Tutto il cammino massonico, come peraltro quello di
tanti nobili e illustri pensatori del passato e del presente, è volto alla
sapienza. La sapienza dissolve le tenebre dell’ignoranza e ci consente di
spaziare in territori sconfinati, ci restituisce insomma alla libertà.
Questo bene dal valore inestimabile non è qualcosa che ci può provenire dal
di fuori, anche se le condizioni sociali, politiche ed economiche possono
favorirne l’affermazione, ma è soprattutto una condizione interiore: poco
conta che si viva in una società libera, se poi siamo schiavi di mille
passioni, incatenati da mille pregiudizi, vittime di mille condizionamenti.
Il percorso iniziatico ci aiuta a spezzare queste catene e quindi a
sprigionare tutto il nostro potenziale di energia spirituale. Non è
essenziale (non è neppure possibile) giungere alla mèta: l’importante è
incamminarsi sulla via giusta, con l’attrezzatura giusta e la compagnia
giusta. Il Fratello è consapevole di tutto questo e, libero, punta in alto,
al G.A.D.U. Non lo raggiungerà mai ma non si sentirà né frustrato, né
perduto, si sentirà come un pioniere che esplora vasti territori, si
arricchisce durante il viaggio, scopre nuovi interessi e scruta orizzonti
sempre più lontani. Lo spazio dello spirito non ha confini, non c’è l’est,
né l’ovest, il nord o il sud. Si orienterà con il Sole, la Luna e le Stelle,
lo stesso firmamento riprodotto sulla volta del Tempio. Non è forse questa
la forma più elevata di libertà? Il diritto sommo di ogni Uomo?
Doveri morali e legali
Quanto ai doveri, il campo è vastissimo. Già gli antichi parlavano di
doveri morali e doveri scritti, ovvero di etica e di leggi. Leggiamo in
Seneca che l’ambito dei doveri morali è infinitamente più vasto di quello
dei doveri imposti dalle leggi. Non possiamo dargli torto. Molti
comportamenti infatti, pienamente consentiti dalle leggi, sono però
deplorevoli sotto il profilo morale. Si può essere, dice il filosofo latino,
perfettamente in regola con le leggi, ma essere nel contempo degli esseri
moralmente abietti e spregevoli. Il riferimento implicito è sicuramente
quello ai doveri nei confronti del prossimo. Il modello massonico, anche in
questo caso, fa scuola. Solidarietà, reciproco aiuto, collaborazione,
cooperazione nella ricerca comune della Verità, senso di appartenenza alla
stessa famiglia, sono tutti caratteri peculiari del credo massonico e fanno
parte delle Tradizioni più radicate dei Liberi Muratori. Questi sono i
doveri che il Fratello sente dentro di sé e, più in generale, che l’uomo
avverte come primari nei confronti del prossimo. Sull’etica del dovere
varrebbe la pena soffermarsi a lungo, vista soprattutto la condizione e le
tendenze delle nuove generazioni. I giovani di oggi (ma forse anche quelli
di un tempo) sono molto attenti ed esigenti nel far valere i loro diritti,
ma non altrettanto nel compiere i propri doveri. Una parte della
responsabilità di tale situazione è sicuramente da imputarsi a una società
eccessivamente permissiva, che tutto concede e, almeno ai giovani e
soprattutto ai giovanissimi, poco o nulla richiede. Salvo poi presentare il
conto tutto insieme - e a volte con gli interessi - da adulti. È facile
infatti prevedere il disagio e le difficoltà cui andranno incontro molti
giovani, che in età scolare eludono sistematicamente i loro impegni, quando
dovranno assumere ruoli anche di responsabilità nel mondo del lavoro o
quanto meno compiere quotidianamente il loro dovere da dipendenti. A volte
la famiglia è latitante o per impegni lavorativi di entrambi i genitori o
per incapacità o debolezza nell’azione educativa.
Senso della legalità
Come si vede, il tema è assai complesso, ma si può riassumere in poche
parole: è necessario che l’uomo, in particolare il giovane, strutturi dentro
di sé un codice di comportamento, nel quale il senso del dovere occupi una
posizione di primo piano. Il dovere è prioritario rispetto al diritto, in
quanto io posso pretendere di far valere un mio diritto solo quando abbia
assolto il mio dovere: chi è in difetto per il primo si mette in una
posizione in cui non è legittimato a far valere alcun diritto. Il campo dei
doveri ha molti confini. Confina anche con la legalità. L’impegno educativo
è anche in questo caso doveroso. L’affermazione di una cultura della
legalità è quella che consente a un Paese di prosperare nell’economia, di
vivere civilmente nella società, di progredire in tutti i campi. Dove non
vige la legalità tutto questo non è possibile. La mancata osservanza dei
doveri fiscali, ad esempio, ha come diretta conseguenza l’impoverimento
dello Stato e quindi la sua difficoltà a perseguire gli stessi fini
istituzionali che ne giustificano l’esistenza. La mancata osservanza delle
norme del codice stradale è fonte di possibili incidenti. La prevaricazione
degli uni sugli altri è motivo di disagio, sofferenza e può determinare
gesti disperati. Dicevamo prima che tutto nasce dentro di noi. Solo,
infatti, chi è intimamente convinto della necessità e dell’utilità di
conformarsi a certe norme e di assumere determinati comportamenti lo farà
sempre, efficacemente e spontaneamente. Chi viceversa rispetta le regole
solo per paura di trasgredirle, senza essere intimamente convinto della loro
utilità, sarà sempre una persona che nella migliore delle ipotesi sarà ligia
ai propri doveri e alle leggi, ma che, non appena ne ravviserà l’utilità,
sarà pronta a trasgredirli. Dovremmo convincerci che il bene degli altri è
il nostro bene e in questo il credo massonico è quanto mai incisivo ed
efficace. Nella strutturazione di un’etica del dovere il profano si trova
sicuramente più disorientato, anche se non mancano codici, norme e figure
positive di riferimento. Possiamo dire però che il Fratello può attingere a
un sapere antico, che fa delle norme etiche dei principi fondanti, ai quali
è tenuto, dall’appartenenza stessa alla Famiglia, a sottostare.
La privacy
Si è detto poco dei diritti. Forse vale la pena soffermarsi maggiormente
su uno di quelli meno rispettati o addirittura più calpestati. Uno di questi
diritti negati, che non è certamente il più importante - in quanto dal suo
mancato rispetto non dipende la vita di nessuno, ma è un valore caro ai
Massoni - è il diritto alla privacy. Se ne sente molto parlare, esiste
addirittura un organismo di vigilanza preposto alla salvaguardia di questo
fondamentale diritto della persona in una società civile, ma non si è mai
stati bersagliati da messaggi di ogni tipo, tra l’altro personalizzati (e
qui sta il dubbio: da dove provengono i dati personali dei destinatari?),
come in questi tempi. Se non si vuole vivere nella segretezza o anche solo
nell’anonimato, non si vuole vivere neppure sotto i riflettori o le
telecamere. Chiunque di noi - e un Massone in particolare - ama poter
appartarsi e ritagliarsi dei propri spazi, senza essere continuamente spiato
o invaso o disturbato. La reazione naturale di chi viene fatto oggetto di
frequenti assalti è quella di difendersi, di chiudersi nel proprio
guscio,magari persino di cingersi di un alone di mistero o di segretezza o
almeno di diffidenza. È un atteggiamento diffuso e a volte rimproverato ai
Fratelli, frutto sicuramente di una cultura della riservatezza e di una
diffidenza dovuta alle persecuzioni religiose e laiche, morali e materiali
del passato (anche recente), ma non di meno di questo clima di invadenza e
di limitazione degli spazi della privacy di cui, a dispetto di tutte le
leggi e le autority, siamo vittime. Mi sembrava giusto toccare questo tasto,
non per suonare le campane a morto, ma per segnalare un guasto, per fa
scattare un allarme. Se poi mi si chiede cosa si può fare concretamente,
come si può difendere questo diritto violato quotidianamente, la risposta
non è né sicura, né univoca. A volte si ha l’impressione che si debba
ricorrere al «fai da te», ci si debba cioè difendere con le armi che la
democrazia e la tecnologia ci mette a disposizione. Qualcuno però dirà che è
proprio la tecnologia ad attaccarci (Internet e quant’altro), insidiando
pesantemente la nostra privacy o negandoci il diritto a reperire
informazioni che ci servono senza sottostare a continui messaggi
pubblicitari o a volgarità di ogni genere. A questa obiezione non sapremmo
cosa rispondere, se non dando il consiglio di attrezzarci e di agguerrirci
sempre di più, magari cementando la nostra appartenenza alla Grande Famiglia
Massonica e intensificando la nostra attività all’interno della stessa a
tutti i livelli.
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