Dossier
Colui che mangia lo stesso pane
Purtroppo il grado di Compagno d’Arte in molte Logge viene ingiustamente sottovalutato. Lo si considera spesso un semplice momento di transizione, un segmento temporale necessario solo da un punto di vista formale ma sostanzialmente poco significativo se non addirittura inutile. Lo scopo di questa introduzione è quello di dimostrare che si tratta invece di una tappa imprescindibile della formazione e maturazione del Libero Muratore.
Per cercare di raggiungere questo obiettivo risulta proficuo
mettere a fuoco alcune tappe della sua evoluzione storica così
come determinati contenuti peculiari del suo itinerario
spirituale. Il termine deriva dal latino e significa «colui che
mangia lo stesso pane». La parola rivela altresì in modo
esplicito la sua origine operativa in quanto collegata
all’associazione operaia del Compagnonaggio che aveva come fine
il perfezionamento professionale, morale e spirituale dei suoi
membri nonché la difesa dei loro interessi economici. Il
vocabolo è presente nella maggior parte dei testi conosciuti
dove si oppone sia a quello di «Apprendista» che a quello di
«Maestro» (all’inizio di cantiere e in seguito di Loggia). Nel
Libro dei mestieri di Etienne Boileau del XIII Secolo le
corporazioni non erano composte che da due livelli: Apprendista
e Compagno. Per tutto il Medioevo non c’erano che due gradi o
almeno il grado di Maestro spettava ad un Compagno che aveva una
responsabilità sugli altri operai. Molto probabilmente
costituiva il solo grado fino al 1723 cioè al momento in cui si
introduce ufficialmente il grado di Maestro. Nel capitolo V
«Della Gestione dell’Arte nel Lavoro» delle Costituzioni di
Anderson si legge in effetti: «Il più esperto dei Compagni
d’Arte deve essere scelto o nominato Maestro o Sovrintendente
del Lavoro del Signore». Al grado di Compagno si fa inoltre
esplicito riferimento anche nel capitolo VI «Del comportamento»
sempre delle Costituzioni andersoniane del 1723. C’è una
notevole differenza fra il vecchio compagno, o compagno d’Arte
operativo ed il compagno d’Arte speculativo. Il primo era
qualcuno che aveva compiuto un considerevole progresso sia dal
punto di vista umano che da quello professionale, infatti, una
volta fatto compagno poteva lavorare da maestro ogni qualvolta
l’occasione gli si presentasse, giacché il suo grado era già
quello di maestro. Stesso discorso anche per la Massoneria
speculativa degli inizi del XVIII secolo, poiché una volta che
l’Apprendista aveva ricevuto i privilegi del secondo grado,
disponeva allora di tutto l’occorrente per diventare Venerabile
della sua Loggia o Ufficiale d’alto rango nell’Ordine. Col
passare degli anni, però, questa situazione cambiò. Gli «Antichi»
sottolinearono l’importanza del grado massonico di Maestro
Muratore; insistettero sul fatto che il Compagno d’Arte doveva
diventare Maestro Muratore prima di poter essere Venerabile
della Loggia, e che non poteva assumere quell’incarico sino a
che non era stato sottoposto ad una cerimonia esoterica di
installazione, in base alla quale poteva poi accedere a
qualsiasi rango nell’Ordine. Nelle Logge dei cosiddetti «Moderni»,
il Compagno d’Arte continuò ad essere il Massone assolutamente
qualificato, potendo con quel grado diventare sia Venerabile che
Grande Ufficiale. Con la riconciliazione fra i due gruppi,
avvenuta nel 1813, il grado di Compagno d’Arte perdette però
molta della sua importanza primitiva. In seguito al compromesso
pacifico tra i due schieramenti, la cerimonia del grado di
Compagno si impoverì ancora assumendo il semplice ruolo di
continuazione o di estensione del primo grado.
Come si vede il grado di Compagno ha quindi sofferto
notevolmente della creazione del grado di Maestro. Nel XIX e XX
secolo il grado ha assunto una sua completa autonomia ma è
ancora interpretato differentemente a seconda dei Riti. Esiste
comunque un denominatore comune. Se il compito dell’Apprendista
è quello di imparare, dal Compagno ci si attende che sappia
mettere in pratica ciò che ha appreso. Il lavoro è quindi al
centro dell’attività del Compagno ed è appunto su questo aspetto
che si concentrano i requisiti necessari per l’«aumento di
salario». In molti Riti l’accesso al grado di Compagno passa
attraverso cinque viaggi nel corso dei quali il candidato impara
a dominare l’influenza negativa dei metalli e il simbolismo
degli utensili. A questo punto bisogna riconoscere che per ciò
che concerne l’ordine della scoperta e il significato da
attribuire agli attrezzi regna una certa anarchia che
contribuisce non poco a squalificare ingiustamente questo grado.
In ciascun viaggio il candidato viene confrontato con tematiche
di studio di diversa natura, dai cinque sensi, ai principali
ordini architettonici, dalle Arti Liberali ai cinque grandi
Iniziati fino appunto alla glorificazione del Lavoro. Nelle
obbedienze nordiche invece l’Apprendista deve compiere tre
viaggi, in ciascuno dei quali gli vengono progressivamente
presentati come simboli una spada, una corona d’alloro ed un
contenitore colmo di monete d’oro: i significati sono evidenti
ed il candidato otterrà l’aumento di salario dopo averli
rifiutati con fermezza. I diversi rituali sono impregnati di
significati simbolici profondi che il postulante deve meditare
per consentire una autentica maturazione spirituale
indispensabile per assurgere alla maestria. In particolare
assume importanza centrale la Stella Fiammeggiante o pentagramma,
simbolo dell’uomo integrale realizzato. Situata al centro della
Stella fiammeggiante, dalla quale è ormai indissociabile, si
trova la lettera G per designare Dio in inglese (God) ma anche
un significato complementare, quello di Geometria. Basterebbero
queste ultime considerazioni a mostrare che il grado di Compagno,
nonostante il ridimensionamento subito nei secoli, continui a
rappresentare un momento fondamentale della formazione del
Libero Muratore. Comunque, per sottolineare ulteriormente la sua
importanza, non possiamo tralasciare di ricordare che gli
attrezzi specifici di questo grado e cioè la squadra, la
perpendicolare e la livella sono e resteranno certamente tra gli
utensili più significativi dell’insegnamento massonico.
|
|