Alpina 2/2004
La Saggezza è la massima aspirazione massonica. Infatti, la prima delle
tre «piccole luci» della Massoneria simboleggia la Saggezza, senza la quale
le altre due, la Forza e la Bellezza, non potrebbero essere realizzate.
Secondo Erasmo da Rotterdam la vera saggezza sta nella follia. Esaltava la
follia – segnatamente nella sua opera «Elogio della Follia» – mentre i suoi
scritti dimostrano che folle non era, bensì un grande saggio. Occorre
interpretare e capire: se consideriamo la follia come sinonimo di diverso,
migliore, straordinario o superiore, ecco che troviamo nella scienza, nella
pittura, nella musica o nella letteratura nomi folli come Galilei o
Einstein, Michelangelo o Dürrer, Mozart o Sibelius, Dante o Göthe; i saggi
dell’umanità, i folli tra i normali. Per il comune mortale raggiungere
tali mete di somma perfezione intellettuale-artistica, evidentemente non può
che apparire come totale follia. Dal punto di vista massonico – viste le
alte aspirazioni di ogni Libero Muratore – ritengo più giusto identificare
la Saggezza con l’Utopia, ossia traguardo difficile ma non impossibile.
Definire ogni meta difficile una follia è atteggiamento negativo che ne
autoesclude il raggiungimento. L’Utopia, per contro, lascia spazio alla
speranza; è positiva, poiché rimanda al futuro ciò che non può essere
raggiunto subito. Socrate era saggio, sapeva di non sapere, Giordano Bruno
era saggio, morì sul rogo poiché, al di là dell’oscurantismo papale,
intravide la panteistica interdipendenza tra l’Uno e il Tutto, tra l’uomo e
l’universo. Ma oggi, si può ancora essere o diventare saggi? Sicuramente; la
Saggezza non va confusa né con la sapienza né con il sapere, essa è un modo
superiore di essere e di agire. Nel mondo d’oggi, contraddistinto da egoismo
e violenza, evidentemente non è facile. Il Massone ha il privilegio, da mai
sottovalutare, di poterla raggiungere, se lo desidera, lavorando su sé
stesso tra le mura del proprio Tempio; scoprirà allora che saggi non si
nasce, ma lo si può diventare, in quanto, penso, la Saggezza è null’altro
che «vivere moralmente il sapere». Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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