Alpina 8-9/2000
Cogito ergo sum. Con questa consapevolezza cartesiana l'uomo si è
distinto nel mezzo del creato vivente, ha forgiato l'immagine di se stesso e
definitivamente creata la propria identità. Ma quest'uomo, nonostante sia
pensante, si differenzia l'uno dall'altro in mille aspetti; il carattere,
l'intelligenza, la volontà, l'etica, il gusto, la moralità ecc.
L'identità dell'uomo non può dunque ridursi al semplice cogito (penso),
comune a tutta l'umanità, bensì a tutte quelle caratteristiche che rendono
ogni singolo essere umano unico e dunque detentore della propria
irripetibile identità.
Ne consegue che anche il massone ha la sua propria identità. Quale? Ecco
l'interrogativo posto dalla GLSA a tutti i suoi membri; le risposte nei
testi che seguono.Gli aspetti che distinguono o
dovrebbero distinguere il massone dal profano sono evidentemente molti.
Dobbiamo però sovente, con un po' di autocritica, costatare che molti
profani, con la loro condotta, moralità ed altruismo, hanno molto da
insegnare a tanti massoni. Ciò nonostante il massone ha la sua identità
propria inconfondibile; è un iniziato. Ma, come tutti sappiamo, ogni
iniziazione è una rinascita dopo una morte. La vita profana che muore, una
nuova vita che inizia. L'iniziazione, quale inizio, è pertanto sempre
virtuale, fintanto che, con l'appropriata trasformazione alchemica
interiore, divenga reale. Il tempo che, massonicamente vissuto, trasformerà
il profani in iniziato e che gli darà infine inevitabilmente quell' identità
inconfondibile, identificabile con saggezza e amore. Abbiamo da poco vissuto
le Assise di Gran Loggia a Lugano. Un evento eccezionale per la regione
svizzera di lingua italiana. Ha fatto onore al Ticino, a tutte le Logge del
cantone e ad ogni massone ticinese. Anche queste manifestazioni ci
distinguono e proiettano, direttamente o indirettamente, verso il mondo
esterno la particolare identità massonica sia del singolo massone sia
dell'Ordine intero.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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