Alpina 8-9/2001

Il tema di questo numero della rivista "Alpina" ci chiede di riportare un’immagine dell’uomo, ossia dell’essere umano. Ma non solo, ci invita a descriverlo nell’ottica massonica.

Io mi chiedo: cosa sarebbe l’universo senza l’uomo? Che valore avrebbe il mondo senza quell’unico essere in grado di percepirlo e dunque senza una creatura consapevole di ciò che lo circonda? Considerato in tale esclusiva unicità, quest’essere vivente non può che apparire grande, sublime e rispecchiare ciò che sovente amiamo chiamare la dignità dell’uomo. Ma quest’appellativo è meritato, o non è forse vero che sovente non gli è confacente neppure la semplice definizione di "uomo"? Si tratta infatti dell’unico "animale" che, consapevole delle proprie azioni, distrugge e uccide intenzionalmente, per avidità, invidia e cattiveria, non solo il suo naturale habitat, ma anche i propri simili che occupano il suo spazio mentale o fisico, ritenuto egoisticamente il proprio inviolabile regno personale.

La dignità dell’uomo è sicuramente una creazione dell’uomo stesso; un monumentale piedestallo sul quale ha posto se stesso, dall’alto del quale, fra poco, non vedrà più altro che le macerie da lui prodotte con le proprie opere di distruzione.

Eppure, potenzialmente, in quest’essere intelligente qualcosa di buono e positivo deve pur esserci. Il Massone crede che con la mente e il cuore, con l’innato senso di giustizia e di amore, l’uomo abbia la facoltà di migliorarsi, lavorando, come fa il Libero Muratore, dapprima su se stesso, per poi raggiungere di riflesso un’umanità di uomini che finalmente saranno degni di questo nome. Ma non dobbiamo aspettare che lo facciano gli altri; è compito del Massone salvare il salvabile, conoscendo, governando e migliorando se stesso.

Nelle pagine che seguono l’uomo sarà protagonista; per fortuna gli autori che scrivono sono ancora dotati di un utopico ma sano ottimismo massonico.

Vogliamoci sempre bene!

Othmar Dürler

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