Alpina 4/2006
È sempre stato difficile, anche dopo secoli, definire con parole semplici
il periodo storico dell’Illuminismo. Diremo allora che Illuminismo deriva
dalla parola «Lume», intesa nel contesto filosofico del suo tempo come «lume
della ragione». Siamo nel Settecento, il secolo in cui, dopo oltre un
millennio di oscurantismo, ossia di intolleranza, persecuzioni e oppressioni
delle menti e delle coscienze da parte della Chiesa cattolica, l’umanità
riesce a liberarsi dal pesante giogo clericale e riscoprire le sublimi
facoltà della ragione e della libertà di coscienza. Questo movimento ideologico e culturale, protrattosi durante tutto il XVIII
secolo, intendeva portare i «lumi della ragione» in tutti i campi delle
attività umane; la scienza, la vita sociale, la cultura, l’istruzione ecc.,
combattendo con la critica gli inganni «religiosi», causa di infiniti
pregiudizi accumulatisi durante secoli di indicibili violenze psichiche e
fisiche. Nonostante le variegate interpretazioni filosofiche da parte dei
vari esponenti dell’Illuminismo, le grandi opere letterarie dell’epoca –
alludiamo a Locke, Voltaire, Lessing, Diderot, Kant, Rousseau, fino al
preromantico Goethe – si accomunano nella generale avversione contro il
fanatico e pernicioso fideismo religioso. La ragione individuale avrebbe
finalmente permesso il progresso reale dell’umanità, senza imposizioni,
rispettivamente deviazioni teistiche-dogmatiche altrui. Ma non solo,
addirittura la «Morale», nella sua accezione
laica, viene liberata dalla religione e permette, quale «legge naturale», la
ricerca individuale del giusto (bene-male) e, quindi, l’uso dei propri
sentimenti. La Massoneria «moderna», quella detta speculativa, si svela al
mondo con le famose Costituzioni di Anderson del 1723, scritte in pieno
periodo illuministico. Qualche storico si è chiesto se la Massoneria fosse
«figlia» dell’Illuminismo. Evidentemente non è così: la Massoneria si è
evoluta ben prima, nei secoli precedenti dette costituzioni. Nei testi di
Anderson, tra l’altro, sta scritto: «Negli antichi tempi i Massoni erano
obbligati, in ogni Paese, di professare la Religione della loro Patria,
qualunque essa fosse; ma oggi, lasciando a loro stessi le particolari
opinioni, si trova più giusto che seguano quella Religione sulla quale tutti
gli Uomini sono d’accordo: essa consiste nell’essere buoni, sinceri, modesti
e persone d’onore qualunque sia il Credo che li distingue…» Con questi ed
altri principi liberatori illuministici, la Massoneria ha contribuito ad
immettere l’umanità sulla via del trinomio di
«Libertà-Uguaglianza-Fratellanza». Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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