Alpina 3/2002

Cercare moralità nella violenza è sforzo vano. Né filosofia né religione né contingenza umana possono identificare la violenza con il bene. Ciononostante, nella storia dell'umanità, la violenza viene giustificata, detto per sommi capi, in tre epoche diverse e soprattutto con tre parametri morali ben distinti e profondamente diversi l'uno dall'altro. Nell'antichità la violenza, e quindi anche i più gravi delitti, erano ammirati e al contempo motivo di grande onore per chi li commetteva, pur che abbiano portato a conquistare un trono, a vincere una guerra, ad impossessarsi di un regno. Meno lontano nel tempo vengono giustificate le rivolte violenti, dette rivoluzioni, intraprese a fin di bene per il popolo, ossia per la liberazione degli oppressi da un giogo dittatoriale. Infine, giunti ai giorni nostri, detti dei Diritti umani, la violenza è rimasta giustificata ed auspicata unicamente per la lotta alla violenza stessa; dalla lotta contro il terrorismo a livello mondiale fino alla personale legittima difesa.Ogni atteggiamento o azione che ferisce un nostro simile, che provoca dolore o che rende infelice un essere umano, sia in modo esteriore che interiore, costituisce violenza. Anche un pensiero può essere violento, ma non solo, addirittura il non pensare, ossia l'indifferenza, può significare un affronto violento per chi lo subisce.

Si usa più violenza di quanto ci si immagina. Occorre dunque interrogarsi: cosa fa male? cosa ferisce? cosa rende triste? E, trovate le risposte, vivere secondo il saggio suggerimento: «Non fare al tuo prossimo ciò che non desideri sia fatto a te.» Ma il Massone dovrebbe andare oltre. La sua ascesa, o meglio la sua ascesi, in quanto iniziatica, non può che basare sull'Amore ed esclude pertanto ogni e qualsiasi violenza. Dovrà quindi applicare, nel limite del possibile e della propria coscienza, l'altro, più elevato concetto: «Fa al tuo prossimo ciò che desideri sia fatto a te.»

Il Gran Maestro della GLSA, nel suo messaggio di Capodanno definiva il terrorismo «tragico infantilismo»; noi siamo adulti e Massoni: la violenza la rifiutiamo e la condanniamo.

Vogliamoci sempre bene!

Othmar Dürler

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