Alpina 3/2007
Il 22 marzo 1832, 175 anni fa, moriva il sommo poeta, filosofo e Massone
del Nord, Jahann Wolfgang von Goethe. Ciò che agli albori del Romanticismo
hanno creato i suoi contemporanei Mozart e Beethoven nel campo della musica,
egli, in modo altrettanto sublime, l’ha realizzato nel mondo della
letteratura. Nato a Francoforte nel 1749, si stabilì a Weimar alla fine dei
suoi studi, dove trascorse tutta la sua lunga vita fino all’età di 83 anni.
Secondo lo studiosoinglese Matthew Arnold, «Goethe non è solo la figura
centrale della letteratura tedesca, ma uno degli spiriti più elevati che
abbia mai calcato il suolo terrestre».
Le sue opere letterarie sono innumerevoli; per esigenze di spazio ne
citeremo soltanto due: il gigantesco poema Faust e l’opera iniziatica Il
Serpente verde. Nel Faust trapela soprattutto l’insaziabile sete di sapere
del protagonista (rispettivamente dell’autore); per Goethe, infatti, il
sapere è nutrimento e fonte di vita. Ma traspira anche e costantemente il
suo ardente desiderio di ascesa e di liberazione legato, però, ad un globale
altruismo verso l’uomo, l’umanità. Lanfranco Frezza, uno dei tanti biografi
di Goethe, scriveva: «Nelle ultime parole di Faust non risuona l’appagamento
per il molto goduto e raggiunto, ma vibra il desiderio di poter dare, ai
venienti dopo di lui, spazio e terre affinché lavorino e conquistino, da
uomini, un’esistenza libera e operosa.» Il Serpente verde è una preziosa
opera esoterica, dalla quale trapela tutta la conoscenza massonica di
Goethe, ma anche il suo attaccamento alla filosofia e ai principi etici
della Libera Muratoria. Ancora Frezza: «È un racconto ricchissimo di
simbologia esoterica e di riferimenti alchemici: uomini, animali e ambiente
naturale acquistano un significato simbolico vivendo una natura esoterica,
finalizzata alla costruzione del tempio dello spirito, alla rinascita
iniziatica della luce. Goethe ha voluto esaltare la Saggezza, la Bellezza e
la Forza, ossia il re d’oro, il re d’argento e il re di bronzo che, il
quarto re, l’Amore, coordina e crea.» Tutta la sua vastissima opera
letteraria si ispira ad un panteistico deismo della natura che, più avanti
nella vita, tende ad un certo misticismo atto a scoprire, oltre all’effimero
immanente, l’ineffabile trascendente. Goethe fu uno dei più convinti ed
illustri Massoni d’ogni epoca. Nel giugno del 1780 fu iniziato alla Loggia
«Amalia» di Weimar della quale rimase affezionato ed attivo membro per ben
52 anni, fino alla sua morte. Possa un po’ del suo genio illuminare le
nostre menti.
Vogliamoci sempre bene!
Othmar Dürler
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