I tre viaggi initziatici
(Alpina 6-7/2012)
Il viaggio – reale, immaginario o metafisico –ha
sempre rappresentato uno strumento privilegiato per
l’esplorazione degli orizzonti dello spirito. Si pensi
ai pellegrinaggi religiosi, alle fughe adolescenziali,
alle partenze verso paesi esotici e lontani. Ma anche
alle trance ipnotiche di certi riti tribali, alle
esperienze psicotiche provocate da talune sostanze
allucinogene, oppure alle trivellazioni psicoanalitiche
nel profondo dell’inconscio. Sembra veramente difficile
sopravvalutare il ruolo del viaggio nelle differenti
culture. Nella letteratura, nella filosofia, nella
religione,nel cinema…esso costituisce quasi
costantemente un elemento carico di significati
rilevanti. E in Massoneria il discorso è analogo. Esso
simboleggia un percorso evolutivo dello spirito che
parte dalle tenebre del mondo profano per approdare alla
sorgente di vera Luce. In questo senso raffigura un
ideale regolativo, un percorso ascensionale asintotico
verso la saggezza e la verità. Nel nostro Ordine vengono
chiamati viaggi alcuni momenti della cerimonia di
Iniziazione per cui l’aspirante Apprendista Libero
Muratore compie quattro viaggi simbolici. Il primo è
detto della Terra (sperimentato nel Gabinetto di
riflessione), il secondo dell’Aria, il terzo dell’Acqua
e il quarto del Fuoco. I viaggi si svolgono seguendo
l’orbita apparente del sole che rischiara e vivifica. Il
candidato parte da Occidente e si avventura nelle
tenebre del settentrione per raggiungere l’ Oriente dove
il viaggio si concluderà davanti al volume della Legge
Sacra. Dalla confusione e dal disorientamento del primo
e del secondo si passa alla serena tranquillità del
quarto. Nell’immaginario collettivo il viaggio è
associato frequentemente alla vacanza, ad una gita o
passeggiata, al riposo o alla spensieratezza. Nulla di
più lontano dall’interpretazione massonica. Il viaggio a
cui allude la Libera Muratoria è imperniato
sull’archetipo dell’ itinerario travagliato. Il tragitto
a cui pensa la Massoneria assomiglia quindi piuttosto al
percorso di Ercole al bivio. Questi intraprende
all’inizio una strada faticosa e dissestata ma che alla
fine elargirà frutti e soddisfazioni abbondanti. Mentre
l’alternativo viaggio di piacere prospettato ad Ercole
l’avrebbe condotto ad un vicolo cieco, alla dantesca
selva oscura. Come si vede,in ultima analisi, il viaggio
non è nient’altro che la nostra vita, il cammino che ci
sta innanzi. E la Massoneria è una preziosa bussola che
ci guida e ci aiuta ad evitare i labirinti senza uscita.
Daniele Bui
|